Death Stranding sta registrando numeri notevoli in Giappone, dove ha superato le 185.000 copie vendute nella sua prima settimana di lancio. Un numero che lo colloca appena fuori dalla top 3 dei titoli con il debutto migliore dell’anno nel paese, ossia Dragon Quest XI S (300 mila), Monster Hunter Iceborne (250 mila) e Persona 5 Royal (201 mila). Come si può notare, si tratta in tutti e tre i casi di giochi di ruolo, uno dei generi più popolari nel paese del Sol Levante, mentre il titolo di Hideo Kojima neanche rientra in una categoria ben precisa, il che rende ancora più significativo il suo successo, sebbene non sia così eclatante come era lecito attendersi. Non sono riusciti a fare meglio nemmeno i titoli di punta di quest’anno di Nintendo come Luigi’s Mansion 3 (150 mila) e The Legend of Zelda: Link’s Awakening (141 mila), così come l’altra esclusiva PlayStation, Days Gone (114 mila). Secondo le stime di Game Data Library in Giappone Death Stranding ha avuto il lancio migliore di tutta la generazione per una nuova proprietà intellettuale, in barba anche alla recente polemica che ne ha accompagnato l’uscita per via dei numerosi cameo degli editori del prestigioso magazine nipponico Famitsu, giudicato per questo dai fan non imparziale nella sua valutazione di 40/40 data al gioco.
Se in patria quindi il buon Kojima viene portato in trionfo, più tiepida è stata invece l’accoglienza del pubblico del Regno Unito, dove Death Stranding è al momento fermo al secondo posto della classifica di vendite sotto Call of Duty: Modern Warfare. Da una stima iniziale sembrerebbe inoltre che il gioco avrebbe venduto il 36% rispetto a quanto fatto da Days Gone nella sua prima settimana di lancio.
Per capire, in ogni caso, se ci troviamo di fronte a un successo o meno bisognerà attendere il resto dei risultati europei e quelli degli Stati Uniti.