Lo hanno comunicato via Instagram, scatenando un putiferio di repost, like e commenti. Meghan e Harry, duchi di Sussex per investitura di sua maestà Elisabetta d’Inghilterra, mollano la firm, la ditta. “Dopo molti mesi di riflessione e discussione, abbiamo deciso di allontanarci progressivamente dagli impegni ufficiali, con l’obiettivo di diventare economicamente indipendenti, pur continuando a supportare sua maestà”, ha scritto la coppia nel post dell’8 gennaio sul profilo Sussex Royal. “Ci divideremo tra Regno Unito e Nord America”, hanno aggiunto, anche per poter crescere il figlio Archie, si legge tra le righe, senza la costante pressione mediatica che tende a circondarli. Una decisone che certo era nell’aria e arriva dopo sei settimane di lontananza dalla vita pubblica, sei settimane trascorse in un isolato e inaccessibile lembo dell’Isola di Vancouver, che ha il pregio di essere territorio britannico ma anche troppo vasto per essere costantemente monitorato. Lì tra passeggiate nei boschi e sessioni di Yoga, passione della duchessa, hanno capito che Londra, le uniformi, le riverenze, Ascot e i cappellini non fanno per loro.
Svolta epocale, dunque, che ricorda tanto quella che Edoardo VIII, zio di Elisabetta, fece nel 1936, abdicando al trono d’Inghilterra per sposare la sua Wallis, americana come Meghan, e come Meghan già divorziata.
Al centro del comunicato questa benedetta autonomia economica: in sostanza i Sussex, vista la loro posizione nella linea di successione al trono britannico – Harry è sesto dopo Carlo, William e i figli di quest’ultimo – ad oggi ottengono un sostentamento dai contribuenti per gli impegni di rappresentanza in giro per il mondo, vedi i viaggi in Australia e in Africa. Rinunciando a tali impegni viene meno l’obbligo per lo Stato di remunerarli. E infatti hanno registrato il marchio Sussex Royal presso l’Intellectual Property Office, l’organismo responsabile dei diritti di proprietà intellettuale in UK. Marchio sotto il quale Harry e Meghan hanno intenzione di produrre servizi e materiali educativi, eventi, libri, giornali, gadget. Insomma, vogliono mettere in piedi una multinazionale che commercializzi i loro nomi e la loro immagine. Alla Oprah, insomma.
E così, mentre la regina, a 93 anni, tenta di mantenere la barra del timone nel mare in tempesta – l’ultima causata dallo scandalo Epstein che ha coinvolto il suo terzogenito Andrea – i giovani, internazionali e glamourissimi nipoti battono la ritirata, dopo aver dato forfait al sacro Natale Windsor a Sandringham, e senza aver preventivamente informato la nonna. La quale si è trovata nell’imbarazzo di far scrivere un paio di righe in fretta e furia in cui la questione viene definita “complicata, che andrà affrontata prendendosi il tempo opportuno”.
All’origine di questo esilio volontario, già battezzato Megxit, ci sarebbe l’intemperanza della duchessa, che da star americana vuol essere l’unica a decidere la propria agenda e non dipendere da un protocollo che comunque le assegna un posto in terza fila, dopo la moglie del suocero, Camilla, e la cognata perfettina Kate. L’establishment è furente, così come la sovrana. Dopo aver perdonato al nipote le intemperanze giovanili – due su tutte le foto in cui era nudo a Las Vegas e quelle in cui vestiva alla nazista – Elisabetta si aspettava forse una minima riconoscenza.