Drew Barrymore più che mai

Dopo che fu cestinata da tutta Hollywood, la sceneggiatura di questo teen drama apocalittico che sarebbe diventato un piccolo cult finì nelle mani di Drew, che decise di produrre il film a patto di avere un ruolo importante: quello della prof. di lettere del giovane Donnie (Jake Gyllenhaal).

Il film non sarà riuscitissimo, ma la chimica tra Drew e la star rom-brit Hugh Grant fa scintille, soprattutto nelle schermaglie musical-amorose al pianoforte. Vedi Way Back into Love, una Shallow ante-litteram.

Nel prototipo dell'horror mainstrem per eccellenza, Drew ha una scena di culto almeno quanto il suo caschetto biondo. Abituata alle commedie romantiche, con Wes Craven diventa una scream queen che non perde l'ironia.

Diretta da George Clooney, Drew è una delle superstar amiche del regista arruolate per il suo debutto dietro la macchina da presa (gli altri sono Julia Roberts, Brad Pitt e Matt Damon). L'attrice interpreta la compagna del personaggio protagonista, un membro di una setta che afferma di essere stato un sicario della CIA, ovvero il geniale Sam Rockwell.

Il primo film con il re della comicità pop Adam Sandler crea un sodalizio sentimental-demenziale che dura ancora oggi. I due interpretano rispettivamente un cantante di matrimoni e una cameriera con un delizioso caschetto all'insù molto Nineties. Miglior bacio agli MTV Movie Award di quell'anno.

Opera prima e unico film mai diretto dalla nostra. È la storia di una ragazza che doveva diventare una reginetta di bellezza (Ellen Page) e invece entra a far parte di gruppo di misfits (la stessa Drew, ma anche Kristen Wiig e Juliette Lewis) che pratica il roller derby, uno sport acrobatico e violento su pattini a rotelle. High five.

In questo film per la tv sulle antenate di Jackie Kennedy, Drew si cimenta in una delle poche prove drammatiche della sua carriera, al fianco di Jessica Lange. Tra fazzoletti in testa e pellicce improbabili, l'attrice è stravagante e commovente.

Un film di Woody considerato minore, ma in realtà una deliziosa commedia musicale con il solito cast all-star. Drew è la rampolla dell' Upper East Side figlia di Goldie Hawn, che si innamora del galeotto Tim Roth e perciò manda a monte il matrimonio con il buon partito Edward Norton. E si mangia pure l'anello di fidanzamento nella torta.

Non c'è reboot che tenga, per noi gli unici, veri angeli di Charlie dopo Farrah Fawcett & Friends sono Drew e le compagne di scorribande Cameron Diaz e Lucy Liu. Scena cult: quella in cui l'attrice spacca la faccia a un gruppo di mercenari con le mani legate dietro la schiena. Independent Women, come cantavano Bey e le Destiny's Child, alla faccia delle riletture über-femministe di oggi.

Nel classico dei classici di Spielberg, Drew è la tenerissima Gertie, uno dei ruoli da diva-bambina più celebri di tutta la storia di Hollywood. La nostra era destinata a diventare una star, e non poteva iniziare meglio di così.

Il ritorno sulle scene di Drew che tutti stavamo aspettando e che, proprio come quello di Winona in Stranger Things, ha un tocco soprannaturale. Barrymore è una perfetta mamma californiana che fa l'agente immobiliare, finché un giorno non diventa una non-morta e inizia a bramare carne umana. Drew che macella tipi che sono il doppio di lei e la chimica con Timothy Olyphant fanno il resto. Irresistibile.

Drew è così tenera e scatenata da farci credere di essere alle prese con Il tempo delle mele. E invece è una giornalista inviata in un liceo per trovare un scoop. Tra teen movie e Bridget Jones, uno dei suoi must.

Altro giro, altro film con Adam Sandler, nella loro accoppiata più riuscita con tanto di sfondo hawaiano. La nostra è un'insegnate d'arte con la memoria a brevissimo termine. Il veterinario di Sandler deve riconquistarla ogni giorno. Semplicemente adorabile, una delle rom-com più riuscite degli ultimi 20 anni.