Un inno alle cose semplici. Un video in cui tre ragazze di buona famiglia mangiano dolci alla crema, ballano, leggono Adelphi e s’accapigliano, col musicista che sembra un alieno col suo tamburo in mano. Si intitola Pani e cipudda, è il secondo estratto dal prossimo album di Alfio Antico Trema la terra, che uscirà il 13 marzo.
Alfio Antico è cresciuto nell’entroterra siciliano e prima di dedicarsi alla musica ha fatto il pastore. Scoperto negli anni ’70 da Eugenio Bennato, ha fatto parte dei Musicanova e ha collaborato con Peppe Barra, Tullio De Piscopo, Lucio Dalla, Fabrizio De André. Era suo il tamburo in Don Raffaè. Cantastorie e percussionista, negli ultimi anni ha mischiato la musica della tradizione con rumorismi ed elettronica, definendo un suono assieme selvaggio e popolare, primitivo e contemporaneo.
«Pani e cipudda è un riferimento alle persone con tante maschere senza dignità e rispetto, anime ambigue senza vita», spiega a Rolling Stone. «Parla delle persone squallide che si approfittano degli umili, degli ultimi, delle persone con dignità di Terra. Così sono nate queste strofe. È un brano che serve per non dimenticarmi mai da dove vengo: da quel mondo pastorale, fatto di verità».
Il titolo proviene da un proverbio: meglio pane e cipolla a casa tua che pesce e carne a casa degli altri. «Qui nacque il brano: nella satira che ci invita ad amare le cose semplici, senza farsi fregare. Inoltre è la soddisfazione di poter sbeffeggiare i potenti senza che possano reagire, se non cadendo nel ridicolo».
Trema la terra è prodotto da Cesare Basile. Verrà presentato dal vivo in alcuni incontri gratuiti con i fan il 10 marzo a Milano (Germi), l’11 a Torino (Da Emilia), il 12 a Roma (Ibidem). L’anteprima del tour sarà il 25 marzo al Locomotiv Club di Bologna.