Elisabetta Imelio saltava di continuo. Sul palco, mentre cantava e suonava il basso, con lei saltavano i suoi compagni di band Gian Maria Accusani ed Eva Poles e, sotto il palco, saltava tutto il pubblico, i fan dei Prozac+, un gruppo che nella seconda metà degli anni Novanta del XX secolo era riuscito a portare alla radio e in tv un onestissimo punk rock cantato in italiano, dunque comprensibile a chiunque: pezzi orecchiabili, talvolta tormentoni, che parlavano di eccessi ricreativi, disagi adolescenziali, fughe dalla provincia verso altre dimensioni andata e ritorno, dipendenze senza lieto fine.
Figli del Great Complotto di Perdonone, collettivo pioniere del punk italiano all’inizio degli anni Ottanta, i Prozac+ avevano esordito nel 1995 con Testa plastica, disco pubblicato da un’etichetta indipendente storica, la Vox Pop: nell’album c’era l’irresistibile filastrocca Pastiglie, versi dedicati a pasticche di mille forme, legali e illegali (una canzone ripresa negli ultimi anni da Chadia Rodriguez nella sua Sister). Ma è nel 1998 che c’è l’exploit dei Prozac+: Acido Acida, album su major con il singolone travolgi chioschi in spiaggia e scatena discoteche, Acido-Acida-Acido-Acida-Acido-Acida...
A distanza di 20 anni, più che celebrare successi passati e un’epoca ormai remota, i loro due concerti reunion del 2018 celebravano la vita: due live dei Prozac+, un’altra volta insieme sul palco a Milano e Treviso, per Elisabetta che lottava contro il cancro e sembrava avere la meglio sulla malattia che l’aveva colpita qualche anno prima.
La fine della chemio è un un pezzo splendido, una mazzata dei Sick Tamburo, la band che lei e Gian Maria avevano formato dopo la fine dei Prozac+. GM l’aveva scritto proprio per Elisabetta: “I tuoi capelli lunghi, quelli cresceranno di un colore che è un incanto, e se non cresceranno, allora sai, ti dico allora starai meglio senza… E festeggeremo la fine della chemio fianco a fianco su quel palco”.
Uscita nel 2015 sul disco Un giorno nuovo, la canzone è stata poi cantata da una all-star band convocata dagli stessi Sick Tamburo. Manuel Agnelli, Jovanotti, Elisa, Tre Allegri Ragazzi Morti, Samuel dei Subsonica, Meg, Lo Stato Sociale, Pierpaolo Capovilla coinvolti in un progetto di beneficenza che Elisabetta presentava così, raccontando la genesi del pezzo e la parte più difficile della sua vita:
«Ciao, sono Elisabetta, a febbraio 2015 sono stata operata. Ho fatto poi chemioterapia, radioterapia e una terapia ormonale che andrà avanti per anni. Sono stati mesi molto difficili, fisicamente ma soprattutto moralmente. La paura di non farcela non mi dava tregua. Durante questo periodo, Gian Maria, amico e compagno d’avventura da sempre, ha scritto una canzone per me, una canzone che, come dice lui, non avrebbe potuto non scrivere. L’ho ascoltata per la prima volta in macchina, mentre andavo all’ospedale per l’ennesima seduta di chemioterapia: È stato un istante, più potente della chemio, degli antidepressivi, degli incontri con la psicologa e di mille terapie coadiuvanti. Mi è arrivata addosso una bomba d’amore e di speranza, un’energia che mi ha dato gioia, forza e volontà indispensabili per affrontare tutto questo. Adesso io voglio che questo meraviglioso regalo che mi è stato fatto sia di tutti. Voglio che chi sta affrontando il difficile percorso della malattia, possa avere lo stesso aiuto che ho avuto io. Per questo abbiamo deciso di chiedere a diversi artisti di cantare La fine della chemio assieme a noi, per raggiungere più persone possibili».
Prima il cancro al seno, poi al fegato. Elisabetta Imelio non ce l’ha fatta: se n’è andata per sempre nella notte tra il 29 febbraio e l’1 marzo 2020, ma le sue canzoni, i pezzi dei Prozac+ e dei Sick Tamburo, sono il suo meraviglioso regalo per tutti quanti noi che oggi siamo andati subito ad ascoltare Angelo, vedendola ancora ridere e saltare sul palco.