La più diva delle dive, sì. Ma anche un'interprete ironica e sensibile (e troppo spesso sottovalutata). Dal primo Woody Allen all'ultimo Paolo Sorrentino, dal "sigillo" sexy di Paul Verhoeven al capolavoro di Martin Scorsese. A 62 anni (compiuti oggi), l'istinto di Sharon Stone è ancora qui per sedurci.
10. The New Pope (2020) di Paolo Sorrentino
Non è lei che va in udienza dal Papa: è il Papa che la reclama. Potere di Sharon, che Sorrentino vuole (nei panni di se stessa) a colloquio con Sua Santità John Malkovich. Che lei prova a convincere ad aprire ai gay nella Chiesa. Partecipazione straordinaria: ma sul serio.
9. Stardust memories (1980) di Woody Allen
olo un cammeo, ma che cammeo. Nell'8½ di Woody Allen, è la ragazza che manda un bacio dal treno. Niente di più, niente di meno. Ma, in pochi secondi, ruba la scena: ricordate un esordio sul grande schermo più folgorante?
8. Gloria (1999) di Sidney Lumet
Nonostante il vet Sidney Lumet alla regia, il remake di Gloria di Cassavetes lascia piuttosto a desiderare. Ma non per Stone, che "rifà" l'enorme Gena Rowlands senza sfigurare. Con l'aiuto dei boccoloni biondi e di strepitosi Versace.
7. Women (If These Walls Could Talk 2) (2000) di Anne Heche, Jane Anderson, Martha Coolidge
"Solo" un film tv (e a episodi), ma passato alla storia. Perché è tra i primi titoli ad indagare il mondo lesbico senza sensazionalismi o macchiettismi. E Sharon la mangiauomini è credibilissima come compagna di Ellen Degeneres che vuole diventare mamma.
6. La dea del successo (1999) di Albert Brooks
Il malincomico Albert Brooks la vuole accanto a sé nei panni della Musa chiamata ad aiutare uno sceneggiatore "col blocco". Un divertissement per una star che (auto)ironizza a briglia sciolta sulla sua immagine realmente divina.
5. Broken Flowers (2005) di Jim Jarmusch
Tra le ex amanti di Bill Murray (una di loro ha, incidentalmente, avuto un figlio), c'è anche Sharon in deliziosa vestaglietta rosa. Che "scompare", da vera maestra, nell'ironia stralunata di Jarmusch e del protagonista.
4. Pronti a morire (1995) di Sam Raimi
Fermati, o Sharon spara. Duelli stemperati nell'umorismo pop di Sam Raimi per una "lady vendetta" in tenuta da pistolera. A sorpresa, un cult anche per cinéphile. Anche grazie alla prova della diva, che si diverte quanto noi.
3. Basic Instinct (1992) di Paul Verhoeven
Nella "smorfia" del cinema, le gambe sono solo quelle di Sharon Stone. Che nel thriller soft-core di Verhoeven mette la firma su un'intera carriera, tra sensualità e ironia. E ci stende tutti. Con un punteruolo di ghiaccio, si capisce.
2. Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven
Altro giro, altro Verhoeven. Featuring Schwarzy. Impossibile dimenticare le tenute ginniche dell'attrice ormai fatta, in questa sfrenata bizzarria sci-fi. Né battute come: «Io non ti farei mai del male, voglio solo che torni da me». Dobbiamo crederci?
1. Casinò (1996) di Martin Scorsese
Un Golden Globe vinto, ma soprattutto la prima (e unica) nomination agli Oscar della sua carriera. Il suo film più celebrato è anche quello che la consacra al di là della diva. Merito di Marty. E pure di Sharon: cotonata, sfrenata, adorata.
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