Come si fa a non provare almeno un po’ d’ammirazione per un uomo che nel 1970 ideava di mettere in piedi una tv pirata col segnale trasmesso da aerei costantemente in volo sopra i cieli d’Inghilterra? Ovviamente non se ne fece niente, ma è una storia tipica di Ronan O’Rahilly: folle e strampalata. Animatore della Swinging London degli anni ’60, lo descrivono come imprenditore anarchico e convinto sostenitore degli ideali di pace e amore. Ebbe un’illuminazione folgorante, questa realizzata e vincente, quando nel 1964 fondò l’emittente pirata Radio Caroline, non la prima ma di certo la più influente radio offshore dell’era del rock. Trasmetteva da una nave al largo della costa inglese, una piccola repubblica indipendente che passava la musica che l’allora ingessata BBC snobbava.
Ronan O’Rahilly è morto lunedì 20 aprile 2020 all’età di 79 anni. Nel 2013 gli era stata diagnosticata una demenza vascolare ovvero una diminuita capacità cognitiva dovuta a un ridotto afflusso di sangue al cervello. Era ricoverato in una casa di riposo di Carlingford, nella sua Irlanda. Era nipote di Michael O’Rahilly, repubblicano nazionalista che aveva partecipato alla cosiddetta Pasqua di sangue del 1916. Spirito libero e ribelle, così lo descrive la sorella, aveva lasciato l’Irlanda a 17 anni per trasferirsi a Londra, la terra promessa per un amante della musica come lui. Lì, negli anni ’60, aveva gestito il locale The Scene ed era diventato manager di Alex Korner e Georgie Fame, musicisti pionieri della Swinging London. Siccome le radio non trasmettevano i singoli che promuoveva, decise di fondare la sua emittente pirata ispirandosi alla danese Radio Mercur.
Farewell to Radio Caroline founder Ronan O’Rahilly, The man who made the impossible possible and changed radio forever. Thanks Ronan for the incredible experience of being a Caroline deejay and to challenge the Government in 1967. You were an amazing man. https://t.co/xqHC2wW8kU
— Johnnie Walker (@piratejw) April 20, 2020
Era il 1964. La chiamò Radio Caroline, come la figlia di John F. Kennedy che aveva visto giocare nello studio ovale in alcune celebri foto, o almeno così pare. Per aggirare le leggi vigenti, O’Rahilly comprò una nave passeggeri danese chiamata Fredericia e la ancorò alla giusta distanza dalla costa inglese. Nelle acque internazionali non valevano le regole britanniche sulle trasmissioni radio e per un po’ effettivamente la fece franca. Di più: influenzò il corso della storia della radiofonia.
Radio Caroline inaugurò le trasmissioni il 28 marzo 1964 con Not Fade Away dei Rolling Stones. Si noti l’anno: 1964, roba da pionieri e pirati. Caroline era priva dei vincoli e delle politiche dei canali radio BBC, che trasmettevano sì musica pop, ma solo poche ore a settimana e comunque non passavano i 45 giri delle piccole etichette, né tantomeno musica sperimentale o troppo selvaggia. C’era un vuoto e O’Rahilly lo riempì. Tra i singoli lanciati da Radio Caroline c’è It’s Not Unusual di Tom Jones. Pete Townshend attribuiva all’emittente fondata da O’Rahilly una parte del successo degli Who. Un dj diede un nome agli ascoltatori più accaniti della radio, anorak, un termine entrato nell’uso comune nel senso di nerd.
Caroline divenne un luogo di libertà 24 ore su 24, nel più puro spirito rock’n’roll. Alimentò l’idea di indipendenza dei media, lanciò deejay che avrebbero fatto carriera nelle emittenti tradizionali e che solitamente rimanevano a bordo per due settimane (Tony Blackburn, Simon Dee, Johnnie Walker), trasmetteva spot commerciali, una cosa vietata. È un’epopea che ha ispirato il film del 2009 di Richard Curtis con Philip Seymour Hoffman I Love Radio Rock.
Caroline non era l’unica radio offshore. Rispondendo a un sondaggio condotto nel 1966, quasi la metà di inglesi affermò di averne ascoltata almeno una. Nell’agosto del 1967 le trasmissioni furono dichiarate illegali dal Marine Broadcasting Offences Act poiché le emittenti non pagavano le giuste royalties e le onde radio – così si diceva – ostacolavano le comunicazioni marittime. Radio Caroline ha continuato a trasmettere musica da altri luoghi, anche se in modo discontinuo. In ogni caso, la BBC capì che esisteva un mercato e fondò Radio 1 chiamando a condurre alcuni dj di Caroline. Nel 1967 gli Who pubblicarono un album intitolato The Who Sell Out costruito come una trasmissione di una radio pirata, con canzoni e bizzarri jingle pubblicitari, il miglior omaggio possibile all’idea di O’Rahilly.
L’uomo ha continuato l’attività di manager, non solo di musicisti. È stato lui a convincere l’attore George Lazenby ad abbandonare il ruolo di James Bond dopo averlo interpretato in un solo film, Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà. Era il 1969, l’onda hippie stava travolgendo la cultura popolare influenzandone i valori. O’Rahilly pensava che i film di 007 non avrebbero avuto un futuro e che erano parte dell’establishment da abbattere. Si sbagliava clamorosamente.
Per un certo periodo, O’Rahilly è stato come Steve Jobs e George Harrison seguace di Baba Ran Dass e ha cercato di lanciare una band chiamata Loving Awareness per diffonderne le idee. La notizia della sua morte è stata annunciata da Radio Caroline, che ancora trasmette: «In un’epoca piena di personaggi insoliti, Ronan lo era più di tutti gli altri messi assieme».