Con quel nome, non poteva che diventare una star. Uma, tra le tante cose, in sanscrito vuol dire “nazione”: infatti ha messo d’accordo tutti, da subito. Poi viene Thurman, la diva oggi cinquantenne (incredibile ma vero), prima ragazzina evanescente e poi icona di culto cinefilo e pop, grazie soprattutto a un nome: Quentin Tarantino, che le ha costruito il più grande monumento (anzi, due) che un’attrice possa sognare. Prima e dopo, tanti detour, tra concessioni d’autore e divertissement tamarri (ma non per questo meno cult). Fino a oggi: anche se lascia un’erede che le somiglia in tutti i sensi (la sempre più lanciata Maya Hawke), Uma è ancora pronta a uccidere.