No, Ian Anderson non ha i giorni contati come è stato scritto. In un comunicato, il cantante dei Jethro Tull ha spiegato meglio il suo problema di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la malattia polmonare incurabile da cui è affetto e di cui ha parlato in un’intervista con Dan Rather.
«Vi ringrazio, ma non dovete preoccuparvi per la mia salute», scrive Anderson. «Negli ultimi 14 mesi non ho avuto né infezioni, né bronchite. Quello passato è stato il primo anno, da quando ero ventenne, in cui non sono stato malato. La malattia è al primo stadio e ho intenzione di far sì che resti tale».
Anderson ha spiegato che quando ha detto a Rather di avere «i giorni contati» non si riferiva alla sua vita, ma alla carriera di cantante. «Dopotutto, in agosto compirò 73 anni. Dovrei stare bene per qualche anno ancora, se non ci si mette il Covid».
«Milioni di persone nel mondo convivono con una lieve BPCO o con l’asma», scrive Anderson, che poco tempo fa ha raccontato a Rolling Stone la sua quarantena. «Non hanno alcun impatto sulla mia vita quotidiana a meno che non prenda un raffreddore o un virus influenzale e soffra della conseguente bronchite pesante come mi è successo in passato, fin da ragazzo. Il lato positivo», ha aggiunto scherzando, «è che non soffro di emorroidi o di disfunzione erettile».