I fan del K-pop stanno sabotando su Twitter l’hashtag #WhiteLivesMatter ideato in risposta a #BlackLivesMatter. Nel farlo, l’hanno reso di tendenza.
stan BTS not racists @BTS_twt #WhiteLivesMatter pic.twitter.com/igu7V6W7sA
— jayna ? (@jmtlorenzo) June 3, 2020
È almeno dal 2016 che il motto White Lives Matter gira per i social e non solo. Con successi alterni. Nell’agosto 2016 il gruppo di nazionalisti bianchi chiamato appunto White Lives Matter è stato classificato come gruppo di odio dal Southern Poverty Law Center, che ne ha rintracciato le origini nella texana Aryan Renaissance Society. Nell’ottobre 2017 un gruppo di nazionalisti bianchi e di neonazisti ha organizzato un corteo a Shelbyville, Tennessee, esibendo lo slogan e si è trovato di fronte una ben più corposa contro-manifestazione. Ora chi usa lo slogan White Lives Matter non se la deve vedere con manifestanti che reggono cartelli con le frasi di Martin Luther King, ma con gli amanti delle band coreane.
Dopo la morte di George Floyd, l’hashtag #BlackLivesMatter è tornato a girare e con esso #WhiteLivesMatter. Per boicottarne il messaggio, i fan di K-pop hanno iniziato a postare su Twitter foto dei loro gruppi preferiti. La potenza di fuoco della fanbase del pop coreano ha portato l’hashtag in tendenza anche in Italia. In questo momento, #WhiteLivesMatter conta 292 mila tweet contro i 7188 di #ImmuniApp.
Ed è in questi momenti che inizi ad amare le fan del kpop perchè boicottano hashtag razzisti #WhiteLivesMatter pic.twitter.com/qdA7QJzxzC
— Marzia (@marzialettera) June 3, 2020