Nei testi delle canzoni troviamo di tutto. Semplici rime o complessi costrutti lessicali. Sentimenti, situazioni, fantasie… e storie. Tante storie. Alcune ci portano nel passato. Altre nel presente. Altre ancora nel futuro. Storie che si esauriscono in una manciata di minuti, ma che potrebbero essere lo spunto perfetto per qualcosa di diverso. Di un videogioco, ad esempio. Ecco un elenco di dieci brani musicali in cui vorremmo molto volentieri immergerci pad alla mano.
10. Telegraph Road – Dire Straits
Telegraph Road dei Dire Straits catapulta l’ascoltatore in un mondo d’altri tempi, in un’epoca in cui esistevano terre inesplorate, in cui carovane di pellegrini creavano nuovi insediamenti e li trasformavano con il passare del tempo in vere e proprie città. Un tema che si adatterebbe alla perfezione a un videogioco strategico gestionale, con il giocatore impegnato a far nascere e prosperare una comunità. Il tutto, con in sottofondo la magica chitarra di Mark Knopfler.
9. Careful With That Axe, Eugene – Pink Floyd
Un testo ridotto all’osso per un brano che ha nella sua parte strumentale il suo punto di forza. Poche parole, che aprono però la via a infinite suggestioni. Sarebbe perfetta per un horror psicologico ambientato in una casa (all’apparenza) abbandonata, stile Layer of Fears, in cui il grido di Roger Waters funge da spartiacque tra l’esplorazione e i momenti action. Eugene, con la sua ascia, potrebbe essere l’antagonista di turno, in stile Leatherface di Texas Chainsaw Massacre.
8. Dyin’ Ain’t Much Of a Livin’ – Jon Bon Jovi
Ascoltando Dyin’ Ain’t Much Of a Livin’ è sin troppo facile immergersi in un’atmosfera d’altri tempi tra cavalli, pistole fumanti, fuorilegge, sceriffi e rapine. Il brano di Jon Bon Jovi, così come tutto l’album da cui è tratto (Blaze of Glory) è stato pensato come colonna sonora di Young Guns 2, e sarebbe infatti un accompagnamento ideale per un videogioco western. Il pensiero, ovviamente, vola subito verso Rockstar e verso Red Dead Redemption. Perché non pensarci per il prossimo episodio, o magari per qualche DLC?
7. Maxwell’s Silver Hammer – The Beatles
Malgrado il suo incedere ritmato e vivace, Maxwell’s Silver Hammer non è certo un pezzo “allegro”. Il protagonista del brano composto da Paul McCartney trascorre infatti tre minuti e ventotto secondi a maciullare crani con il suo fidato martello d’argento. Una storia perfetta per un platform game bidimensionale ispirato ai grandi classici del passato, in cui tinte sgargianti e grafica fumettosa contrasterebbero alla perfezione con un personaggio intento a massacrare chiunque gli capiti sotto tiro.
6. By-Tor And The Snow Dog – Rush
Entriamo nel mondo del fantasy con una “mini-opera” dei Rush. By-Tor And The Snow Dog è un brano costruito in quattro parti, che potrebbero benissimo rappresentare le differenti fasi di un videogioco. Dall’introduzione dei due protagonisti, By-Tor e lo Snow Dog passando per il loro incontro/scontro fino ad arrivare all’epilogo, abbiamo una serie di eventi che un team come Monolith, reduce da due ottime avventure ambientate nella Terra di Mezzo, riuscirebbe sicuramente a valorizzare al meglio. Ci sarebbe poi anche spazio anche per un sequel, con il ritorno di By-Tor in The Necromancer.
5. Hotel California – Eagles
Oltre a essere un vero e proprio capolavoro, Hotel California è una canzone che regala infinite suggestioni. Può essere interpretata in diversi modi e, presa alla lettera, propone tutta una serie di immagini e di situazioni che si innesterebbero alla perfezione all’interno di un “walking simulator”. Un’avventura in cui esplorare, guardare, curiosare e cercare di capire una realtà che a tratti può apparire incomprensibile, in una lunga notte trascorsa all’interno di un fantomatico albergo in cui, come ci ricordano gli Eagles, “you can check out any time you like, but you can never leave”.
4. Kill The King – Rainbow
Kill The King. Un titolo che già da solo è sufficiente a far capire quale potrebbe essere l’obiettivo di un ipotetico videogioco. Uccidere il re. Genere? Semplice, considerando quanto dichiarato da Ronnie James Dio in un’intervista negli anni ’70, ovvero che il testo della canzone era ispirato agli scacchi, si potrebbe creare una versione riveduta e corretta del gioco originale. Una rivisitazione in salsa moderna di Archon, titolo pubblicato per la prima volta da Electronic Arts nel 1984, non sarebbe affatto male.
3. Space Oddity – David Bowie
Si vola ad alta quota con Space Oddity, per con un videogioco che potrebbe suddividersi in due fasi differenti. La prima, la preparazione pre-lancio, il decollo e le fasi iniziali di volo più simulativa e realistica. La seconda invece, con Major Tom impegnato nella sua passeggiata spaziale, più sognatrice, onirica, con un’atmosfera rilassata. Insomma, un qualcosa che sarebbe perfetto nelle mani di Jenova Chan e del suo team. La conclusione, questa volta come bonus dopo i titoli di coda, sarebbe affidata a una sequenza extra sulle note di un’altra canzone di David Bowie, ovvero Ashes to Ashes.
2. The KKK Took My Baby Away – Ramones
“She went away for the holidays, said she’s going to L.A, but she never got there”. Una ragazza scomparsa, Los Angeles, il Ku Klux Klan. Quali ingredienti migliori per un videogioco che, sempre a ritmo di rock, trasporti il nostro protagonista in tour degli Stati Uniti? Un’avventura in stile LucasArts che, nelle sapienti mani di Tim Shafer e Ron Gilbert, si dipanerebbe tra enigmi folli, personaggi assurdi e situazioni al limite dell’impossibile. E poi, magari, nel corso del viaggio, ci sarebbe anche il tempo di visitare un certo cimitero vivente…
1. Thriller – Michael Jackson
Difficile trovare una canzone che si adatterebbe meglio al mondo dei videogiochi di Thriller. Il pezzo di Michael Jackson sarebbe infatti lo spunto ideale per un action game di matrice horror. Ambientazione notturna, visuale in prima persona, una città semideserta, morti viventi che fuoriescono dalle tombe pronti a inseguire la malcapitata protagonista. Una fuga disperata, in cui la tensione potrebbe essere stemperata da qualche sequenza più leggera. In fondo, se c’è una cosa che abbiamo imparato dal video diretto da John Landis, è che gli zombie sono anche ottimi ballerini.