Paul McCartney ha preso posizione contro i voucher. Come vi abbiamo spiegato qui, il musicista doveva suonare a Napoli e al Lucca Summer Festival. I concerti sono stati cancellati e, come precede un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’organizzatore D’Alessandro & Galli ha deciso di rimborsare gli acquirenti non in denaro, ma con un voucher valido per gli altri concerti del promoter. La cosa, ovviamente, ha suscitato proteste: perché chi ha comprato un biglietto per Paul McCartney dovrebbe vedere Céline Dion?
In un messaggio diffuso oggi su Facebook in inglese e italiano, McCartney si schiera contro governo italiano e Assomusica, l’associazione che riunisce i principali organizzatori di concerti italiano. E chiede a D’Alessandro & Galli di fare la cosa giusta.
«È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi», scrive McCartney. «Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan».
Nell’introduzione al post, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale di McCartney, si legge inoltre che «la cancellazione è stata fatta sul presupposto che a tutti coloro che avevano acquistato un biglietto per gli spettacoli sarebbe stato offerto un rimborso totale del prezzo del biglietto pagato. Mentre ciò è avvenuto in tutti gli altri paesi che Paul e la sua band dovevano visitare tra maggio e giugno, il governo italiano, su indicazione di Assomusica (l’Associazione italiana di promotori di musica dal vivo) ha approvato un decreto che autorizza tutti i possessori dei biglietti precedentemente acquistati per gli spettacoli dal vivo di avere la facoltà di richiedere un “voucher” di pari valore a quello indicato sul biglietto. I soldi provenienti dalla vendita dei biglietti in Italia sono esclusivamente trattenuti dai promoter locali. Abbastanza comprensibilmente, i fan di Paul McCartney sono fortemente amareggiati da questa tipologia di rimborso poiché hanno pagato per vedere un preciso spettacolo, non altri dello stesso promoter»