Spike Lee ha difeso Woody Allen in un’intervista al talk show della stazione radio di New York City In the Morning in occasione dell’uscita su Netflix del suo nuovo film Da 5 Bloods – Come fratelli. “Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande regista e questa cosa della cultura della cancellazione non riguarda solo lui. Quando ci ripenseremo capiremo che – forse a meno che non abbia ucciso qualcuno – non si può eliminare una persona come se non fosse mai esistita”, ha detto Lee. Che davanti a ulteriori domande dei conduttori ha risposto: “Woody è un mio amico, un tifoso dei Knick come me, quindi so bene che cosa sta passando in questo momento”. La conversazione è poi virata sui New York Knicks, il team NBA di cui Lee è appassionato da sempre.
Peccato che, qualche ora dopo, Spike abbia ritrattato su Twitter i suoi commenti su Woody: “Mi scuso profondamente. Le mie parole erano sbagliate. Non tollero e non tollererò mai molestie sessuali, aggressioni o violenze. Questi comportamenti provocano danni reali che non possono essere minimizzati”, ha scritto Lee su Twitter.
I Deeply Apologize. My Words Were WRONG. I Do Not And Will Not Tolerate Sexual Harassment, Assault Or Violence. Such Treatment Causes Real Damage That Can't Be Minimized.-Truly, Spike Lee.
— Spike Lee (@SpikeLeeJoint) June 13, 2020
Il riferimento è alla caduta in disgrazia di Allen a Hollywood dopo che sono tornate a galla le accuse di aver molestato la figlia adottiva Dylan Farrow quando aveva 7 anni. Woody ha ripetutamente negato tutto e, a seguito di due indagini della polizia negli anni ’90, non è mai stato incriminato.
All’inizio di quest’anno il suo libro di memorie A proposito di niente è stato pubblicato dopo essere stato respinto da molti editori. Amazon ha anche annullato un accordo cinematografico con Allen, ritirando Un giorno di pioggia a New York dalla distribuzione negli USA, e alcune star, tra cui Timothée Chalamet, hanno donato i soldi che hanno guadagnato dal film in beneficenza.