Dopo l’epurazione (momentanea), Via col vento è tornato su HBO Max. Accompagnato, come era stato deciso, da due video che discutono il suo contesto storico. Nel primo dei due contributi, la storica di cinema Jacqueline Stewart spiega perché «questo dramma epico del 1939 dev’essere visto nella sua forma originale, però contestualizzato e discusso». Il secondo è invece il dibattito The Complicated Legacy of ‘Gone with the Wind’ (La scomoda eredità di Via col vento), svoltosi l’anno scorso durante il TCM Classic Film Festival e moderato dallo scrittore e storico Donald Bogle.
«Questo è uno dei film più amati della storia del cinema», sostiene Stewart nel primo video. «Ma ha sollevato moltissime proteste fin dal tempo della sua realizzazione. Il produttore David O. Selznick era al corrente delle preoccupazioni del pubblico nero a proposito dello sviluppo del tema dello schiavismo nella storia e del trattamento dei personaggi di colore. Il film, alla fine, rappresenta il Sud di prima della Guerra di secessione come un mondo di grazia e bellezza, senza tenere conto della brutalità del sistema schiavista su cui quello stesso mondo si fondava. Attraverso la lente delle nostalgia, Via col vento nega gli orrori dello schiavismo, così come le ineguaglianze razziali».
Jacqueline Stewart, docente di cinema alla University of Chicago, ricorda anche che agli interpreti afroamericani del film fu vietato di partecipare alla première del film in Georgia; e che Hattie McDaniel, che grazie al ruolo di Mammy sarebbe stata la prima attrice nera a vincere un Oscar, non potè sedersi con il resto del cast durante la notte degli Academy Awards di quell’anno. «Guardare Via col vento oggi può essere disturbante, se non doloroso. Nonostante questo, è importante che un classico di Hollywood come questo continui ad essere visto e discusso nella sua forma originale».
In Italia Via col vento è disponibile in streaming su Netflix.