«Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c’è ancora gente che giustifica l’operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/concerti (?) che ancora prima del Coronavirus hanno provocato stragi. Andatevene affanculo e rispettate le regole come tutti».
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Con questo sfogo pubblicato su Instagram, Motta ha preso posizione nel dibattito che vede contrapposti da una parte chi apprezza la decisone di chiudere le discoteche per paura che diventino luoghi di contagio e dall’altra chi pensa che i locali da ballo siano un capro espiatorio.
Se Motta tira in ballo gli incassi in nero e, senza citarla, la strage di Corinaldo, nel commentare l’ordinanza che chiude da oggi le discoteche Lodo Guenzi dello Stato Sociale preferisce l’ironia: «Chiudere le discoteche dopo Ferragosto è come guardare Sanremo quando Bugo è già andato via».