Se siete alla ricerca di un pop diverso, audace, originale e spiazzante, allora dovreste dare una possibilità a Ditonellapiaga, giovane musicista romana appena entrata nel roster di BMG e Dischi Belli. Ditonellapiaga, all’anagrafe Margherita Carducci, ha una storia eclettica e particolare quanto la sua musica. Inizia a suonare negli scout e poi passa alle cover band di Hiatus Kaiyote e Marvin Gaye, studia teatro e poi produzione, ascolta il rap e il pop 2.0 di Rosalía e Billie Eilish. Oggi torna con una cover particolare – Per un’ora d’amore dei Matia Bazar – e un video che vi presentiamo in anteprima.
Il progetto Ditonellapiaga inizia per caso. «Quando sono uscita dall’accademia di teatro non sapevo dove sbattere la testa, quel posto era come un nido e mi sono ritrovata nel vuoto», dice al telefono durante una pausa tra le session di scrittura nel nuovo disco, a cui sta lavorando isolata in campagna. «Poi ho conosciuto i bbprod, un duo di producer che lavorano tra Roma e Londra, e mi hanno mandato un beat». Su quel beat ha scritto Parli, il suo primo singolo. È un pezzo strano, con una strofa agitata e disturbante per batteria e voce, che si apre in un ritornello iper cantabile. «All’inizio mi sembrava una scemenza, poi mi sono resa conto che mi rappresentava molto più di altre cose che avevo scritto in passato. È nato tutto come un gioco, ma piano piano siamo riusciti a costruire un’identità artistica ben definita».
Il testo parla di una serie di appuntamenti sfortunati: «Mi sembravano tutti dei colloqui di lavoro. Così ho scritto il testo come se fosse un provino o un monologo», dice. «È un pezzo fuori di testa. Ha degli elementi davvero assurdi: le strofe sono una sorta di parlato-rappato, mentre il ritornello ha qualcosa di soul. Ma non chiedermi il genere: non te lo saprei proprio dire». Alla fine Parli ha funzionato così bene da costringerla a inventare un progetto musicale, e di conseguenza a trovare un nome d’arte. «È stato un dramma, non sapevo come fare. Poi un giorno qualcuno mi ha chiamato con il nome che uso su Instagram, ed è suonato subito bene», racconta. «È provocatorio, e rappresenta un concetto interessante da esplorare: l’idea di essere un po’ fastidiosa, punzecchiare».
L’idea di cantare un brano dei Matia Bazar, invece, è arrivata durante il lockdown. Ditonellapiaga partecipava a una serie di dirette social legate a un brand di moda, e alla fine di ogni puntata proponeva un piccolo inedito. Tra questi c’era proprio Per un’ora d’amore. «Mi piace molto l’idea di rispolverare brani un po’ vecchiotti, musica che i ragazzi della mia generazione non conoscono, e riproporli in maniera più moderna», dice. «Ho scelto Per un’ora d’amore perché durante l’isolamento mi è sembrata perfetta, e dopo quella diretta mi sono resa conto che aveva fatto lo stesso effetto a tante persone. All’inizio conoscevo solo la versione dei Subsonica con Antonella Ruggiero, ma poi ho riascoltato l’originale e l’ho trovata più bella. Si sentono di più l’armonia e gli accordi».
Ad eccezione del break finale, la sua Per un’ora d’amore ha poco a che vedere con Parli. È una ballata pura, che ricorda molto alcune cose di Billie Eilish, soprattutto nelle armonie vocali. «I suoi dischi sono dark, ballabili e anche strappalacrime», dice della popstar americana. «Mi piace la sua estetica, il suo è un progetto completo che va oltre la musica». Il video, girato durante il lockdown insieme all’art director Erica Bellucci, rispecchia questo approccio eclettico, con un estetica a metà tra i vecchi Super8 e le Instagram stories che si scompone in riquadri nostalgici e sensuali.
Il fatto che tra i due brani le differenze superino di parecchio le cose in comune non sembra preoccuparla granché. «Sono legata a tutti e due i mondi, e in futuro scriverò cose ancora più varie. Vorrei delle super ballad ancora più romantiche della cover, e anche brani più pazzi di Parli», dice. Per scoprire se ci riuscirà non resta che aspettare: Ditonellapiaga continuerà a pubblicare musica per tutto l’anno, e nel 2021 arriverà il disco d’esordio.