Alice nella città 2020: il premio Rolling Stone per la miglior colonna sonora a ‘Gagarine’ | Rolling Stone Italia
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Alice nella città 2020: il premio Rolling Stone per la miglior colonna sonora a ‘Gagarine’

L’opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh vince per la sua ipnotica soundtrack post-pop. Menzione speciale a ‘Punta Sacra’ di Francesca Mazzoleni

Alice nella città 2020: il premio Rolling Stone per la miglior colonna sonora a ‘Gagarine’

‘Gagarine’ di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh

Alice nella città è il “festival nel festival”, ormai completamente autonomo dalla Festa di Roma, che continua a monitorare il cinema più giovane, a scovarne i futuri talenti e le nuove possibilità di racconto. Dell’indagine fa parte anche la musica, che traccia spesso i contorni di questo storytelling. Per questo Rolling Stone, nell’edizione in cui Alice nella città diventa maggiorenne, ha deciso di affiancarsi come partner “musicale” e di assegnare un premio speciale alla migliore colonna sonora, scelta tra quelle dei film in concorso.

La giuria – composta da Morgan (presidente), il direttore di Rolling Stone Alessandro Giberti, il musicista e compositore Louis Siciliano, il critico cinematografico Pino Farinotti e Gianni Santoro (La Repubblica) – ha premiato la colonna sonora di Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, l’opera prima rivelazione del festival (e arrivata a Roma con l’“etichetta” del Cannes 2020 mancato causa Covid). Questa la motivazione: «La colonna sonora di Gagarine è un lavoro costruito su un’interessante alchimia sonora: i multi-timbri più innovativi dei synth di ultima generazione e delle drum machines dialogano con l’orchestra e con le sonorità avvolgenti alle quali il cinema contemporaneo ci ha da tempo abituati. Ne viene fuori una partitura fresca e innovativa con degli impasti timbrici davvero inediti. Amin Bouhafa, Evgueni Galperine e Sacha Galperine sono riusciti a evitare tutti i manierismi e i cliché delle soundtrack, regalando allo spettatore melodie mai banali e percorsi armonici non scontati. Il ritmo della partitura nel rapporto sinestetico con lo scorrere delle immagini, garantisce al fruitore del film un’esperienza emozionale davvero entusiasmante che va a squarciare quella quarta dimensione “acustica” che fa lievitare al massimo grado il linguaggio semantico di questa bellissima pellicola. Una colonna sonora per niente banale, che ha il pregio di catturare lo spettatore come una grande Opera Post-Pop».

Il protagonista di ‘Gagarine’ Alséni Bathily e i registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh con il premio

Una menzione speciale va inoltre alla colonna sonora di Punta Sacra, il documentario di Francesca Mazzoleni che è stato un altro dei titoli più applauditi ad Alice nella città 2020. La regista ha lavorato con due nomi già noti alla scena cine-musicale italiana, Lorenzo Tomio e Teho Teardo, ma vi ha affiancato i brani originali del rapper Chiky Realeza e il suo mix tra urban nostrano e atmosfere classiche sudamericane, da Héctor Lavoe a Victor Jara. Un risultato sperimentale, controcorrente e libero per il panorama italiano, come il film a cui fa da commento sonoro.