Come era già successo quattro anni fa, Dave Chappelle è tornato al Saturday Night Live per la prima puntata post-presidenziali. E ha piazzato un altro monologo dei suoi. «Stamattina, dopo la conferma del risultato elettorale, ho ricevuto un messaggio da un’amica londinese. Diceva che il mondo è un posto più sicuro, ora che l’America ha un nuovo presidente. Io le ho risposto: “Ottimo, ma l’America non è un posto più sicuro affatto”. Vi ricordate com’era la vita prima del Covid? C’era una sparatoria alla settimana. Grazie a Dio è arrivato il Covid. Ci voleva qualcosa che chiudesse in casa quei bianchi omicidi». Sui bianchi al tempo del coronavirus, Chappelle ha avuto altro da dire: «Non capisco perché quei poveracci bianchi non si mettono la mascherina, qual è il loro problema? Indossate le maschere ai raduni del Ku Klux Klan, mettetevele anche se dovete andare al supermercato. Mettete i vostri cappucci del Klan quando andate a fare la spesa, così ci sentiamo tutti più sicuri».
Ovviamente, nel corso dei 16 minuti di monologo del re della stand-up americana, non sono mancati affondi su Trump: «Trump aveva chiamato il coronavirus “kung flu”. Ho pensato: “Ma guarda che simpatico figlio di puttana razzista”. Ma io posso dirlo, voi no. È sbagliato se lo dite voi». Per poi aggiungere, a proposito della conferenza stampa in cui Donald prendeva in giro il vaccino contro il Covid: «E poi se l’è preso lui, il virus: non è bellissimo? Quando si è ammalato, tutti i media hanno riportato la notizia. Ma sapete che cosa non hanno detto? Che era una roba esilarante! Trump che si prende il Covid è come Freddie Mercury con l’AIDS. Nessuno ha pensato: “Come diavolo avrà fatto?”».
Dopo i soliti colpi di genio comici, Chappelle ha chiuso il monologo con un appello al restare uniti, in questo momento più che mai. «A tutti quelli che stanno festeggiando questa vittoria, voglio dire che essere umili anche da vincitori è sempre una buona cosa. Ricordate che brutto è stato quattro anni fa? Pensate che adesso la metà del Paese si sente come noi allora». E ancora: «Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, l’aspettativa di vita dei bianchi si sta riducendo a causa dell’aumento di suicidi e della dipendenza da eroina. A tutte le persone bianche che vivono questo dolore, questa angoscia, che pensano che a nessuno importi di loro – e magari è così – voglio dire: so come ci si sente. Immagino cosa significhi essere un poliziotto e, ogni volta che si indossa la divisa, sentire il disprezzo della gente che invece si vorrebbe salvare. Credetemi, so come ci si sente. Ma c’è una differenza: voi per questo motivo vi odiate, io non odio nessuno. Io odio solo quel sentimento. È per questo che lotto. Cercate il modo di vivere la vostra, di vita. E di perdonare gli altri. Dovete trovare la gioia nelle vostre invece, invece che l’odio per quelle degli altri».