Il gruppo Facebook pro-Trump diventato "Gay Comunisti per il Socialismo" | Rolling Stone Italia
Politica

Il gruppo Facebook pro-Trump diventato “Gay Comunisti per il Socialismo”

Nato come uno scherzo di un gruppo di attivisti di sinistra ora ha oltre 56mila membri, molti dei quali sembrano essere fan di Trump che si credono molto furbi perché stanno evitando la censura di Facebook facendo finta di essere comunisti gay

Il gruppo Facebook pro-Trump diventato “Gay Comunisti per il Socialismo”

MANDEL NGAN/GETTY IMAGES (2)

Qualche giorno fa, sul Facebook americano, è nato Stop the Steal, un enorme gruppo pro-Trump che diffondeva disinformazione sull’esito delle elezioni – sostenendo che i Democratici avessero truccato il risultato con brogli – e offriva una piattaforma a retoriche violente. Facebook ha deciso di chiuderlo, ma nel giro di poche ora ne sono nati altri con nomi un po’ diversi per cercare di evitare le attenzioni dei censori. 

Un gruppo di attivisti di sinistra, però, ha trovato un modo intelligente di combattere questo genere di disinformazione: ha creato un gruppo finto sullo stile di Stop the Steal, ci ha fatto entrare decine di migliaia di sostenitori di Trump, e poi l’ha rinominato Gay Communists for Socialism, Gay Comunisti per il Socialismo. Con tanto di foto di Obama e Biden alla Casa Bianca circondati da bandiere arcobaleno. A quel punto hanno cominciato a riempire il gruppo di meme anti-Trump.

I membri del gruppo, che pensavano di trovarsi nella nuova versione di Stop the Steal, sono rimasti quantomeno confusi. Alcuni di loro sono andati nel panico all’idea che i loro amici di Facebook potessero vederli associati a un gruppo che parlava di gay o di comunisti, e hanno chiamato “il servizio clienti” chiedendo di farsi rimuovere dal gruppo. “Che diavolo? Non inviterei mai nessuno in un gruppo con questo nome?” si leggeva in un post. “Perché diavolo mi vengono mostrati i post di questo gruppo malato?” si lamentava un altro. 

Per fortuna, gli attivisti che gestivano il gruppo sono stati rapidi nel rispondere ai dubbi degli utenti: “Ora sei gay”.

Il cambiamento di nome di Stop the Steal è stato individuato per primo dall’utente Twitter @MrTooDamnChris, che era entrato nel gruppo originale “per farsi due risate”. Quando il gruppo era stato cancellato, era entrato in una serie di nuove versioni create per rimpiazzarlo. “Quello che poi si è rivelato falso è divenato presto uno dei più grandi tra quelli nuovi”, ha detto a Rolling Stone

Inizialmente un admin del gruppo, tale Jasper Q. Tarber, aveva cercato di calmare gli oltre 60mila membri affermando di aver rinominato il gruppo per evitare la censura di Facebook. Questo era sembrato tranquillizzare alcuni degli utenti, che si erano convinti che il gruppo di “gay comunisti per il socialismo” in realtà era una copertura per un capolavoro di propaganda trumpiana. Ma basta guardare il profilo Facebook di Tarber per accorgersi che tra i suoi like c’è tutta una serie di gruppi di sinistra e pagine a favore della depenalizzazione della droga. 

Anche se nessuno degli admin del gruppo ha risposto alle richieste di commento di Rolling Stone, le sue origini sono state confermate da alcuni screenshot che Rolling Stone ha ricevuto da Luna Lanfear, admin di diversi altri gruppi Facebook di sinistra. Secondo Lanfear, Tarber le aveva scritto il giorno prima esponendole il piano di trollare i fan di Trump con un finto gruppo sul modello di Stop the Steal.

“Ok, questa cosa ti sembrerà strana ma ho bisogno di aiuto. Ho aperto un gruppo Stop the Steal con l’idea di trasformarlo in un gruppo liberal o di sinistra”, si legge negli screenshot. “Il gruppo ora ha quasi 50mila membri. Ho bisogno di riempirlo di gente di sinistra per far impazzire i membri”. Poi Tarber aveva chiesto ai membri di altri gruppi Facebook anti-Trump di entrare nel suo gruppo e riempirlo di meme.

A quanto pare, il piano ha funzionato bene. Al momento Gay Communists for Socialism ha oltre 56mila membri, molti dei quali sembrano essere fan di Trump che si credono molto furbi perché stanno evitando la censura di Facebook facendo finta di essere comunisti gay.

Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US