Dopo essere diventata nuovamente virale ieri per via di alcuni video – pubblicati originariamente nelle storie del suo profilo Instagram – tratti dal set di quello che aveva tutta l’aria di essere un videoclip di un brano ispirato al suo “non ce n’è coviddi” diventato un tormentone la scorsa estate e notevoli soprattutto perché nel pieno della seconda ondata della pandemia da coronavirus la vedevano circondata da una folla di gente che ballava senza distanziamento sociale né mascherine, Angela Chianello ha pubblicato questa mattina il video del suo primo singolo: Non c’è n’è (sic).
La parte più notevole del brano è senza dubbio il finale, in cui uno dei musicisti che hanno collaborato al pezzo insieme ad Angela Chianello improvvisa un messaggio per il “signor Conte” ossia il premier a nome di tutte le persone che prima avevano un lavoro e che ora sono in difficoltà per colpa di “voi, persone potenti” che hanno messo le restrizioni per il coronavirus. L’inno negazionista definitivo insomma.
Come riporta l’edizione locale di Repubblica, però, il tentativo di capitalizzare l’improvvisa fama della signora Chianello con una hit “estiva” (anche se ormai siamo in inverno) per accompagnare gli italiani nell’isolamento della seconda ondata sembra essere cominciato con il piede sbagliato: ieri Chianello e il suo agente sono stati infatti convocati nel commissariato di Mondello, dove sono stati interrogati dal vicequestore aggiunto Manfredi Borsellino – figlio di Paolo, il magistrato martire della lotta alla mafia.
Secondo l’agenzia stampa Adnkronos a Chianello sarebbero state già comminate le sanzioni amministrative previste dalla legge anti-Covid, e sono attesi sviluppi penali nelle prossima ore. Come fa notare Repubblica, quando era stata invitata nel salotto di Barbara D’Urso, Chianello aveva dovuto presentarsi in trasmissione in collegamento da casa perché, come aveva confessato, era già oggetto di una misura restrittiva per un precedente reato e non poteva lasciare la Sicilia.