Il blackface – ovvero persone bianche che si dipingono la faccia di nero per imitare persone nere – è una delle piaghe della tv italiana: periodicamente ritorna e fa scalpore, ma poi tutti se ne dimenticano finché non capita di nuovo. E ieri sera è capitato di nuovo, a Tale e Quale Show su Rai1, dove Sergio Muniz ha imitato il cantante Ghali – nato a Milano da genitori tunisini. E per imitarlo Muniz si è dipinto la pelle.
Il diretto interessato non l’ha presa bene, commentando su Instagram. “Ma che bisogno c’era di farlo con il blackface?” ha scritto Ghali. “Non c’è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti. Potrete dire che esagero, che mi devo fare due risate e che non si vuole offendere nessuno. Lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non solo essere cattivi o guidati dall’odio. Si può anche essere delle brave persone e non sapere che la storia del blackface va ben oltre il make-up, il trucco o un semplice travestimento”.
E poi ha continuato: “Tale e Quale Show, non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale nel nostro Paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprendere o imitare in un personaggio. È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia oltre a fare commenti con luoghi comuni che usano l’aspetto fisico o la bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l’autotune e un bel look. Perché il blackface è condannato ovunque soprattutto in questo anno, in cui avvenimenti e proteste sono stati alla portata di tutti”.
Il riferimento finale ovviamente era alle grandi proteste Black Lives Matter negli Stati Uniti, oltre che a diversi casi di blackface d’alto profilo – ultimo quello, quest’estate, legato alle battute fatte da Luigi Di Maio sulla sua abbronzatura – che si sono attirati le critiche un po’ di tutti, a partire dalla stampa internazionale.