Donald Trump dovrebbe essere felice di essere stato presidente durante la pandemia da coronavirus, che ha provocato oltre 390mila morti negli Stati Uniti, e non durante la crisi dell’acqua di Flint, in Michigan. Altrimenti avrebbe potuto rispondere legalmente dei danni che ha fatto – come l’ex governatore del Michigan Rick Snyder che questa settimana è andato a processo, sei anni dopo la sua decisione di agganciare la rete idrica di Flint, città a maggioranza nera, all’inquinatissimo fiume Flint. Risultato: migliaia di persone avvelenate dal piombo e almeno 9 morti. Snyder si è dichiarato innocente.
Immaginate l’assurdità di dire che questo – costringere i politici a prendersi le loro responsabilità per decisioni che costano vite umane – è qualcosa di troppo divisivo. Che incarcerare Snyder non è ciò che serve ai cittadini di Flint per andare avanti. Che avvelenare la rete idrica della città a maggioranza nera è stata una cosa terribile, certo, ma che dobbiamo evitare di esasperare le tensioni razziali e politiche e che faremmo meglio a guardare avanti. Ecco, mentre sarebbe chiaramente ridicolo è immorale permettere a Snyder di evitare il carcere nel nome dell’unità nazionale, questo è esattamente l’approccio che i Repubblicani stanno proponendo nei confronti della folla di suprematisti bianchi che ha attaccato il Campidoglio e dei politici che li hanno incoraggiati a farlo.
Nel corso dell’ultima settimana, molti Repubblicani hanno minimizzato l’attacco del 6 gennaio nel tentativo di impedire che il loro presidente venga sottoposto a impeachment per la seconda volta. La parola “unità” è stata svuotata di senso e impugnata come un’arma da persone che, fino a poco tempo fa, cercavano di rovesciare il risultato delle elezioni. Nella distopia che è diventata la politica americana, queste parole sono una forma di oppio per le masse, che ci intossica ogni giorno con l’idea dell’eccezionalismo americano mentre i pericoli interni al Paese diventano sempre più pericolosi.
Mentre gli estremisti violenti si ritirano negli angoli più nascosti di internet per pianificare i loro prossimi attacchi, i loro rappresentanti eletti cic dicono che “l’unità” è nei nostri interessi. Funzionerà sicuramente per loro e per i terroristi, aiutandoli a non affrontare le loro responsabilità e impedendo a tutti gli altri di fare qualcosa per riparare ai danni che hanno fatto al tessuto sociale del Paese. Ma se vogliamo fermare la prossima ondata di violenza suprematista bianca e colpire le persone e le strutture di potere che hanno reso possibile quella che abbiamo visto, dobbiamo fare l’opposto: dobbiamo farli pagare per le loro azioni.
Cosa vuol dire questo? Per prima cosa che molte persone al Congresso e fuori devono perdere il lavoro. Molte di loro, incluso il presidente, devono essere indagate per ciò che hanno fatto. Ma dovremmo anche andarci cauti. Iniziare a occuparci del razzismo all’interno della polizia che doveva presidiare il Campidoglio sarebbe un inizio. Tuttavia, voci come quella del Marshall Project sostengono che gli esperti di libertà civili temono che rispondere alla violenza suprematista come quella che abbiamo visto il 6 gennaio con una specie di nuova “guerra al terrorismo” non farebbe altro che danneggiare le stesse persone che i suprematisti prendono di mira. Un nuovo report, infatti, afferma che le leggi contro i crimini d’odio colpiscono più spesso gli americani neri mentre sono fatte osservare più raramente contro gli americani bianchi – i neri erano il 13% della popolazione americana nel 2019, ma erano il 24% degli accusati di crimini d’odio; i bianchi erano il 60% della popolazione ma il 53% degli accusati di crimini d’odio.
L’unità con coloro che sostengono il suprematismo bianco, la frode elettorale e addirittura rovescciare il governo semrba la definizione di pazzia. Se i Repubblicani fossero gli unici a parlarne, sarebbe facile zittirli. Ma solo pochi giorni prima dell’inizio del suo processo, Snyder – che abbiamo preso come esempio poco sopra – si è unito alla governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, sua successora, “chiedendo a tutte le persone di buona volontà in America di pregare per la pace e la calma” dopo la rivolta di Capitol Hill, e chiedendo loro di unirsi “per sconfiggere il nostro vero nemico, che è la pandemia che ci ha tolto così tanti amici, vicini di casa, persone care”. Purtroppo, sia i Repubblicani che i Democratici stanno inseguendo questo sogno di unità politica, proprio nel momento in cui dovremmo concentrarci sul riconoscere tutto il male che Trump ha fatto alla società e formulare politiche per rimediarvi.
Joe Biden, il presidente eletto, ha di recente tenuto un discorso a Wilmington in cui ha parlato di un nuovo programma da 1,9 bilioni di dollari per “la salvezza e la ripresa” dalla pandemia, che ha definito “la strada da prendere con serietà, un piano chiaro, con trasparenza e responsabilità e una chiamata all’unità, che è ugualmente necessaria”. Non potrei essere meno d’accordo con l’ultima parte. Come si può considerare l’unità necessaria adesso, allo stesso modo dei sussidi per la casa e per il cibo previsti dal piano? Come si può pensare all’armonia con persone che fino a settimana scorsa hanno cercato di impedire a Biden di ascendere alla Casa Bianca?
Secondo il Washington Post, i Repubblicani al Congresso stanno già organizzando una forte opposizione al piano di Biden, che ha promesso anche di alzare il salario minimo a 15 dollari l’ora e 350 miliardi di dollari di aiuti per gli Stati e le amministrazioni locali. L’economia e il mercato del lavoro americano si stanno avvicinando sempre più velocemente al precipizio, ma Biden parla di “unità” con quelli che non vogliono nemmeno cominciare a parlare della sua proposta.
Mi piacerebbe che l’unico partito che sembra rappresentare gli interessi dei neri e delle minoranze smettesse di allearsi con i Repubblicani, che sono stati in grado di convincere solo 10 dei loro 211 deputati a votare per l’impeachment di un presidente che ha spinto un’orda di suprematisti bianchi ad assaltare il Campidoglio mentre il Congresso era riunito in sessione per certificare il voto per il prossimo presidente degli Stati Uniti. Gli stessi Repubblicani che si rifiutano ancora di mettersi la mascherina e che prendono in giro chi lor fa – col risultato che durante l’assalto a Capitol Hill ci sono stati almeno tre contagi di Covid-19 tra i Democratici. I Repubblicani che, da dopo l’assalto, si rifiutano di passare per i nuovi metal detector installati all’ingresso del Campidoglio. Il partito di Trump è un ostacolo da superare, non un avversario con cui dialogare. E alcuni dei suoi membri dovrebbero solo essere espulsi e messi sotto inchiesta.
Gli appelli all’unità dopo la rivolta di Capitol Hill ricordano un altro celebre esempio in cui qualcuno non è stato chiamato a rispondere delle sue azioni. Quando nel 1862 il presidente Lincoln ha liberato gli schiavi a Washington D.C., ha pagato ai loro proprietari 300 dollari per ogni essere umani che possedevano in shciavitù. Ma, visto quello che è successo dopo, questi pagamenti non sono serviti certo a convincere gli schiavisti bianchi della necessità dell’unità nazionale. Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di fatti del genere, in cui il dolore delle persone più deboli viene ignorato in nome dell’unità, inutilmente. Dopo la rivolta di Capitol Hill, molti sembrano pronti a ripetere l’errore di Lincoln – Biden incluso.
Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US