Mary J. Blige non è la prima, dato che ormai, già da un po’, non si contano le celebrity che hanno scoperto il piacere della produzione vinicola. Qualche nome: le sorelle Delevingne con Delle Vite, linea di prosecco in partnership con la Foss Marai dei Biasotto, in Valdobbiadene; Brad Pitt e Angelina Jolie – divorziati ma ancora soci in vigne e affari – con il Fleur de Miraval, champagne rosé in partnership con Perrin direttamente dal loro Château de Miraval in Provenza; il Cali Red – blend di Petite Syrah, Zinfandel e Merlot, prodotto in California – di Snoop Dogg, in collaborazione con l’australiana Treasury Wine Estates. E ancora, Cameron Diaz e Katherine Power con Avaline, un bianco spagnolo e un rosé francese vegan-friendly, organic, senza additivi, senza Ogm, senza glutine, senza zuccheri aggiunti e probabilmente pure senza vino. Impossibile poi non citare Sarah Jessica Parker, che dopo tutti i cosmopolitan ingurgitati in Sex and the City ha pensato bene di presentare Invivo X, un Sauvignon Blanc e un rosé in partnership con l’omonima azienda neozelandese. La lista sarebbe ancora lunghissima, ma il pensiero alla base è il medesimo: associare un volto famoso a una bottiglia, sfruttare tutto il potenziale di marketing, di comunicazione e social che da esso deriva.
Questa volta però la storia è un po’ diversa, e vede intrecciarsi il destino di Mary J. Blige – iconica cantante e cantautrice vincitrice di Grammy Award, attrice nominata agli Oscar, produttrice, filantropa – e dell’azienda vinicola Fantinel, fondata nel 1969 nel cuore del Friuli-Venezia Giulia e divenuta oggi uno dei simboli del Made in Italy. Dalla sede di Tauriano di Spilimbergo, l’azienda gestisce oltre trecento ettari di vigneti, suddivisi nelle rinomate zone DOC Friuli, Collio e Colli Orientali, e distribuisce le sue etichette in più di novanta Paesi, riscuotendo unanimemente eccellenti recensioni da parte della stampa nazionale e internazionale. Blige, dal canto suo, è una che non disdegna degustare vino, e non si limita affatto a un passivo “mi piace/non mi piace”.
«Ho sempre amato i vini bianchi, che dimostrano freschezza, mineralità e purezza. Il Pinot Grigio è senza dubbio tra le mie varietà preferite. Un giorno ho chiesto a un mio amico quale fosse il miglior Pinot Grigio al mondo e lui ha subito risposto che veniva dal Friuli-Venezia Giulia. Approfondendo la mia conoscenza di questa regione italiana mi è stato presentato Marco Fantinel, proprietario di una delle principali cantine della zona. Le immagini da sole mi hanno fatto innamorare della sua tenuta, così ho deciso di andare a visitarla personalmente. Dopo aver camminato tra i vigneti e degustato i vini con la famiglia Fantinel, mi sono sentita subito connessa al luogo, e, soprattutto, alle persone». L’esperienza l’ha ispirata a lanciare una collezione, Sun Goddess, che annovera un Pinot Grigio Ramato (intenso e complesso, con un finale corposo, fresco e con sentori di pesca, melone e mora) e un Sauvignon Blanc (composto esclusivamente da uve Sauvignon Blanc raccolte a mano ai piedi delle Dolomiti, aromatico e con una morbidezza vellutata), creata in collaborazione proprio con Marco Fantinel.
«Il nome Sun Goddess», spiega, «evoca potenti ricordi d’infanzia che porto con me ancora oggi. Ho sempre amato il sole e da bambina cercavo sempre di catturare il suo calore e la sua energia. Era qualcosa di magico per me e con quello spirito mia sorella iniziò a chiamarmi “dea del sole”. Ho pensato subito che Sun Goddess fosse il nome perfetto, perché si collega alla mia vita reale, trasmette la connessione tra la natura e la personalità di vini che mi piacciono di più, combinati con il mio stile e quello di Fantinel».
«Siamo entusiasti di collaborare con Mary», ha dichiarato Marco Fantinel, CEO dell’azienda. «È un’icona la cui creatività, passione e forza l’hanno portata a un successo senza pari in tutte le proprie imprese. Fin dal primo giorno, è stato chiaro come condividesse la nostra filosofia volta alla produzione di vini di alta qualità, autentiche espressioni della nostra terra, dedizione e artigianalità: non potevamo pensare a una partner e a una collaboratrice migliore per portare ai clienti questi meravigliosi nuovi vini». Per quanto riguarda il grande amore di Blige, il Pinot Grigio, «abbiamo deciso di seguire il metodo di produzione utilizzato in tempi antichi in Friuli-Venezia Giulia, basato su una breve macerazione delle uve, e di ricreare l’originale Pinot Grigio Ramato». Che non è il classico prodotto frutto di una furba operazione di marketing e dell’improvvisazione come ha dimostrato la vittoria del prestigioso concorso britannico The Global Rosé Masters 2020 di The Drinks Business, che l’ha premiato con l’ambita medaglia d’oro, e la conquista di un’eccellente recensione (90 punti) da parte di James Suckling, uno dei più autorevoli ed influenti critici di settore a livello mondiale.
C’è insomma un bel po’ di esperienza e sapienza italiana nei vini di Mary J. Blige, che si concretizza anche nella scelta della realtà che ha seguito il progetto, in termini creativi, di packaging e comunicazione: l’italianissima House of Vino, agenzia di comunicazione specializzata in Food & Beverage del gruppo The House Of guidata da Luca Genova e Mirco Mastrorosa. Dopo tutto questo parlare vi è venuta sete? In caso affermativo, occorre stappare un Pinot Grigio Ramato o un Sauvignon Blanc: la collezione Sun Goddess è sull’e-commerce di Fantinel, con consegna a domicilio in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito, Norvegia. Cheers!