Da «avete aspettato l’insorgere di una pandemia per spedirci minacce legali, questi non sono i Pearl Jam che conosciamo e amiamo» a «è sempre stato chiaro che avremmo dato precedenza alle richieste dei Pearl Jam».
Alla fine, la tribute band inglese Pearl Jamm ha fatto un passo indietro e ha cambiato nome: ora si chiama Legal Jam, espressione che potremo tradurre liberamente come “casino legale”, nel senso di situazione intricata. C’è dell’ironia?
Di sicuro c’è che nel nuovo messaggio diffuso via social e accompagnato dalla frase «abbiamo sempre avuto il desiderio di cambiare nome, ma non sapevamo quale scegliere», il gruppo ha cambiato tono.
«A quanto pare abbiamo incendiato Internet questa settimana ed è tempo di spegnere le fiamme. Il nome non ci definisce. Se facciamo quel che facciamo è per l’amore e il rispetto che proviamo per i Pearl Jam. Abbiamo sempre detto chiaramente che avremmo dato precedenza alle richieste dei Pearl Jam [nell’originale, un gioco di parole col titolo dell’album Yield, ndt] e altrettanto chiaramente che il nostro dispiacere riguarda la tempistica e il modo in cui sono state avanzate le loro richieste».
«Siamo lieti di annunciare il nostro nuovo nome: Legal Jam, ci sembra sia calzante. Con questo nome continueremo a suonare la musica dei Pearl Jam nel modo più sentito e autentico possibile. Non vediamo l’ora di tornare a fare concerti e ritrovare i nostri fan (e altre tribute band) che ci hanno sostenuti in questa circostanza, oltre dare il benvenuto a nuovi fan che ci hanno scoperti nell’ultima settimana».
I Pearl Jam hanno fatto cambaire nome (e merchandise, in alcuni casi quasi idendico all’originale) al gruppo inglese, che a sua volta ha avuto una bella pubblicità: somigliava a un legal drama, è diventata una win-win situation.