Braun compie la bellezza di cento anni: tanti auguri. Quello che non tutti sanno è che il marchio, fondato da Max Braun nel 1921 a Francoforte sul Meno, inizialmente si occupava di qualcosa di molto vicino al mondo della musica: componentistica per radio prima, e poi interi sistemi audio. Ma è a partire dagli anni Cinquanta che la produzione di Braun si concentra sul prodotto di cui è prati-camente diventata sinonimo: il rasoio elettrico.
Ed è proprio negli anni Cinquanta che comincia il nostro viaggio tra i look e gli stili più iconici che hanno caratterizzato le star della musica in questi decenni.
’50Gli anni Cinquanta
Se pensiamo a Bill Haley, Jerry Lee Lewis o al mitologico Elvis Presley, per quanto percepiti come ribelli e rivoluzionari, a parte qualche tocco di stile (in particolare i molto trasgressivi blue jeans), la loro immagine era in realtà abbastanza pulita: sbarbati, capelli corti. A caratterizzarli erano i ciuffi molto curati, in un contesto però che li rendesse apprezzabili anche dalle figlie dell’America più pu-ritana. A cambiare le carte in tavola ci pensò il decennio successivo.
’60Gli anni Sessanta
Perfino in Italia, dove se ne occupò anche Pasolini, i Sessanta sono gli anni dei cosiddetti “capello-ni”: un termine che la borghesia coniò per riferirsi ai tanti giovani innamorati del rock psichedelico e della cultura hippie. La trasformazione più iconica fu quella dei Beatles, i baronetti che in seguito all’infatuazione per l’India passarono dal caschetto e la faccia pulita ai capelli lungo la schiena e la barba lunga. Ma i perbenisti non avevano ancora visto niente.
’70Gli anni Settanta
Nei settanta infatti arrivano i punk, con le loro spille da balia, gli anfibi, le giacche di pelle e soprat-tutto capigliature mai viste: le creste colorate sono all’ordine del giorno nella Londra di Sex Pistols e Clash, o nella New York dei Ramones. Tangente a questo movimento, soprattutto in Inghilterra, anche la cultura skin (da non confondersi con le successive degenerazioni politiche), caratterizza-ta invece da un look quantomai pulito e rasature complete. Sono anche gli anni del revival mod ca-pitanato da band come Jam e Style Council, incarnati dall’icona di eleganza inglese Paul Weller. Impossibile poi parlare di stile senza citare, facendo un piccolo passo indietro nel decennio, il glam rock di Marc Bolan, New York Dolls, Roxy Music e dell’immortale icona Bowie, genere che dal look curato e vistoso prendeva perfino il nome.
’80Gli anni Ottanta
La new wave porta all’estremo l’attenzione per il look e per i vestiti eccessivi e appariscenti. Sono gli anni dei lustrini, delle paillettes e dei capelli cotonati: come non pensare alle acconciature del cantante degli A Flock of Seagulls o agli abiti di scena di Adam Ant? Ma sono anche anni di tante sottoculture: i capelli lunghi ritornano con il metal (e esiste perfino l’hair metal di Motley Crue, Van Halen e Bon Jovi), che fondamentalmente non se ne andrà mai più, e anche nelle città italiane si sviluppa un revival rockabilly dal forte sapore identitario, molto legato allo stile.
’90Gli anni Novanta
I Novanta sono gli anni delle più improbabili tra le rockstar, le meno preparate a diventarlo. In un decennio di grande varietà, si va dal grunge di Nirvana e Pearl Jam con le loro camicie di flanella e capelli lunghi, all’aspetto del tutto ordinario dei produttori elettronici come Aphex Twin e Autechre, allo stile dei rapper che si lega sempre più allo streetwear.
’00Gli anni Zero
Nel rock gli anni Zero sono dominati dall’avvento di band che ripropongono suoni ed estetiche del passato, in quella che il critico Simon Reynolds ha definito Retromania. Strokes, White Stripes, Franz Ferdinand, dominano il decennio con le loro facce pulite e con look (e suoni) che sembrano provenire direttamente dagli anni Settanta.
’10Gli anni Dieci
Negli anni Dieci gli eroi dell’EDM (Tiesto, Avicii, Martin Garrix, David Guetta) hanno facce pulite e corpi palestrati, che ben si sposano alla crescita esponenziale dei social network. E se nel rock non si sono viste grandi novità, ad aver sparigliato le carte, soprattutto dal punto di vista del look, nel decennio chiuso da poco sono state sicuramente le nuove star del rap, e in particolare di quella che per comodità chiamiamo trap. Non a caso sono loro a essere indicate un po’ dappertutto come le nuove rockstar, e se dobbiamo pensare a chi più ha osato in questo senso, le prime cose a ve-nirci in mente non possono che essere le treccine colorate di personaggi come 6ix9ine o Lil Pump.
Che cosa vedremo in futuro? Nuovi revival di stili passati? Il ritorno di una certa eleganza perduta? O forse cambiamenti ancora più estremi? Non possiamo saperlo.
Quello che sappiamo con certezza è che, comunque vadano le cose, Braun ci sarà, e i suoi rasoi elettrici consentiranno ancora di esprimere a pieno il proprio immaginario a tante nuove generazioni di artisti.