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Oscar 2021: ‘Nomadland’ sbanca come previsto, ma ci sono due sorprese clamorose

Il film di Chloé Zhao, seconda regista donna premiata nella storia dell’Academy (e prima asiatica), si conferma il vincitore. Ma tra gli attori è un terremoto rispetto ai pronostici...

Oscar 2021: ‘Nomadland’ sbanca come previsto, ma ci sono due sorprese clamorose

Chloé Zhao agli Oscar 2021. Foto: AP Photo/Chris Pizzello, Pool via Getty Images

Come da previsione, è Nomadland il trionfatore della Notte degli Oscar 2021. È il Leone d’oro di Venezia 77 a portare a casa le statuette di miglior film e miglior regia. Quest’ultima assegnata a Chloé Zhao, che diventa così la seconda donna regista premiata nella storia degli Academy Award dopo Kathryn Bigelow per The Hurt Locker (e la prima asiatica).

La cinese Zhao tiene alta la bandiera dell’inclusività nella Hollywood che cambia. Ma, nell’edizione in cui era previsto il palmarès con il più tasso alto di diversity di sempre, ci sono due sorprese clamorose a ribaltare i pronostici: Frances McDormand vince anche come miglior attrice protagonista (per la terza volta!) sempre per Nomadland, soffiando la vittoria che nelle ore prima delle cerimonia molti davano a Viola Davis per Ma Rainey’s Black Bottom (la Carey Mulligan di Una donna promettente, la favorita della stagione, pareva ormai un’opzione tramontata). E Anthony Hopkins, magnifico in The Father, soffia la statuetta (postuma) a Chadwick Boseman, l’attore di Black Panther morto lo scorso agosto e favoritissimo per Ma Rainey’s Black Bottom.

Sul fronte musicale, confermata la vittoria annunciata di Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste per la colonna sonora di Soul, il film Pixar che vince anche nella cinquina dedicata all’animazione. Ed è “black” anche la miglior canzone originale: Fight for You, scritta da H.E.R., Dernst Emile II e Tiara Thomas per Judas and the Black Messiah.

Niente Oscar dunque per la nostra Laura Pausini con la sua Io sì (Seen), composta per La vita davanti a sé con Sophia Loren, e delusione anche per gli altri due premi italiani mancati: il make-up e i costumi di Pinocchio, battuti (immeritatamente) da Ma Rainey’s Black Bottom.

Tra i premi tecnici, due vanno a Mank di David Fincher (fotografia e scenografia), mentre Tenet di Christopher Nolan strappa un contentino per i migliori effetti visivi. Il miglior film internazionale è invece Un altro giro di Thomas Vinterberg, che regala uno dei discorsi più commoventi della serata: l’Oscar è dedicato alla figlia morta per un incidente pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.

Ecco la lista completa dei vincitori:

Miglior film
The Father
Judas and the Black Messiah
Mank
Minari
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

Miglior regista
Lee Isaac Chung (Minari)
Emerald Fennell (Una donna promettente)
David Fincher (Mank)
Thomas Vinterberg (Un altro giro)
Chloé Zhao (Nomadland)

Miglior attore protagonista
Riz Ahmed (Sound of Metal)
Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom)
Anthony Hopkins (The Father)
Gary Oldman (Mank)
Steven Yeun (Minari)

Miglior attrice protagonista
Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom)
Andra Day (The United States vs. Billie Holiday)
Vanessa Kirby (Pieces of a Woman)
Frances McDormand (Nomadland)
Carey Mulligan (Una donna promettente)

Miglior attore non protagonista
Sacha Baron Cohen (Il processo ai Chicago 7)
Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Leslie Odom Jr. (One Night in Miami…)
Paul Raci (Sound of Metal)
Lakeith Stanfield (Judas and the Black Messiah)

Miglior attrice non protagonista
Maria Bakalova (Borat – Seguito di film cinema)
Glenn Close (Elegia americana)
Olivia Colman (The Father
Amanda Seyfried (Mank)
Youn Yuh-jung (Minari)

Miglior film d’animazione
Onward – Oltre la magia
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria
Shaun, vita da pecora: Farmageddon
Soul
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi

Miglior cortometraggio d’animazione
Burrow
Genius Loci
If Anything Happens I Love You
Opera
Yes-People

Miglior sceneggiatura originale
Judas and the Black Messiah – Will Berson, Shaka King, Keith Lucas, Kenneth Lucas
Minari – Lee Isaac Chung
Una donna promettente – Emerald Fennell
Sound of Metal – Abraham Marder, Darius Marder, Derek Cianfrance
Il processo ai Chicago 7 – Aaron Sorkin

Miglior sceneggiatura non originale
Borat – Seguito di film cinema – Peter Baynham, Sacha Baron Cohen, Jena Friedman, Anthony Hines, Lee Kern, Dan Mazer, Nina Pedrad, Erica Rivinoja, Dan Swimer
The Father – Christopher Hampton, Florian Zeller
Nomadland – Chloé Zhao
One Night in Miami… – Kemp Powers
La tigre bianca – Ramin Bahrani

Miglior fotografia
Judas and the Black Messiah – Sean Bobbitt
Mank – Eric Messerschmidt
Nomadland – Joshua James Richards
Notizie dal mondo – Dariusz Wolski
Il processo ai Chicago 7 – Phedon Papamichael

Miglior documentario
Collective
Crip Camp
Il mio amico in fondo al mare

The Mole Agent
Time

Miglior cortometraggio documentario
Colette

A Concerto Is a Conversation
Do Not Split
Hunger Ward
A Love Song for Latasha

Miglior cortometraggio
Feeling Through
The Letter Room
The Present
Due estranei
White Eye

Miglior film internazionale
Un altro giro (Danimarca)
Better Days (Hong Kong)
Collective (Romania)
The Man Who Sold His Skin (Tunisia)
Quo vadis, Aida? (Bosnia Erzegovina)

Miglior montaggio
The Father – Yorgos Lamprimos
Nomadland – Chloé Zhao
Una donna promettente – Frédéric Thoraval
Il processo ai Chicago 7 – Alan Baumgarten
Sound of Metal – Mikkel E.G. Nielsen

Miglior sonoro
Greyhound – Il nemico invisibile
Mank
Notizie dal mondo
Soul
Sound of Metal

Miglior scenografia
The Father – Peter Francis, Cathy Featherstone
Mank – Donald Graham Burt, Jan Pascale
Ma Rainey’s Black Bottom – Mark Ricker, Karen O’Hara, Diana Stoughton
Notizie dal mondo – David Crank, Elizabeth Keenan
Tenet – Nathan Crowley, Kathy Lucas

Miglior colonna sonora
Da 5 Bloods – Come fratelli – Terence Blanchard
Mank – Trent Reznor, Atticus Ross
Minari – Emile Mosseri
Notizie dal mondo – James Newton Howard
Soul – Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste

Miglior canzone
Fight for You (Judas and the Black Messiah)

Hear My Voice (Il processo ai Chicago 7)
Húsavik (Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga)
Io sì (Seen) (La vita davanti a sé)
Speak Now (One Night in Miami…)

Miglior trucco e acconciature
Elegia americana – Marese Langan
Emma. – Eryn Krueger Mekash, Patricia Dehaney, Matthew Mungle
Ma Rainey’s Black Bottom – Matiki Anoff, Mia Neal, Larry M. Cherry
Mank – Kimberley Spiteri, Gigi Williams
Pinocchio – Dalia Colli, Anna Kieber, Sebastian Lochmann, Stephen Murphy

Migliori costumi
Emma. – Alexandra Byrne
Mank – Trish Summerville
Ma Rainey’s Black Bottom – Ann Roth
Mulan – Bina Daigeler
Pinocchio – Massimo Cantini Parrini

Migliori effetti visivi
Love and Monsters
The Midnight Sky
Mulan
Tenet
L’unico e insuperabile Ivan