Le reazioni della politica all’affaire Fedez-Rai | Rolling Stone Italia
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Le reazioni della politica all’affaire Fedez-Rai

«Sulla censura al Concertone del Primo Maggio esigiamo subito chiarimenti e scuse da parte della Rai», scrive Enrico Letta. «Una polemica tutta interna alla sinistra», afferma Matteo Salvini

Le reazioni della politica all’affaire Fedez-Rai


C’è chi sta con il rapper, chi chiede chiarimenti da parte della Rai, chi parla di polemica tutta interna alla sinistra (indovinate). Con il passare delle ore anche la politica prende posizione sull’affaire Fedez-Rai esploso dopo che il primo ha accusato Viale Mazzini di censura, postando sui social un colloquio telefonico con i dirigenti in vista del suo discorso al Concertone del Primo Maggio.

“Sulla censura al Concertone del Primo Maggio esigiamo subito chiarimenti e scuse da parte della Rai”, ha affermato il segretario del PD Enrico Letta. “Voglio ringraziare sinceramente Fedez, perché il fatto che una persona come lui parli di questi temi, con la forza e con la visibilità che ha, rompe il tabù creato sul Ddl Zan”. E continua: “Condivido in pieno le parole di Fedez e sono disponibile a parlare con la Lega. Ma non trova argomenti di merito e fa ostruzionismo, è gravissimo. Per colpa di Matteo Salvini abbiamo passato 20 giorni a parlare solo di calendarizzazione del DDL Zan. Noi andremo avanti”.



Dal canto suo Matteo Salvini afferma che quella tra Fedez e Rai 3 sia “una polemica tutta interna alla sinistra. Artista di sinistra, “censori” di sinistra. Viva la musica e la libertà. Aspettiamo che qualcuno paghi e si dimetta. P.s. L’interlocutrice Rai registrata da Fedez era portavoce di Veltroni, sindaco Pd di Roma”. In un secondo tweet il leader della Lega ribadisce: “#Letta, #Conte, #DiMaio, #Fedez: se la cantano, se la suonano e se la censurano tutti da soli, a sinistra”.



Nel frattempo anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha commentato su Twitter: “Fedez è stato un grande e ha ragione. Bisogna ripartire dal lavoro, dal sostegno a chi è rimasto indietro e dai diritti di tutti”, mentre l’ex premier Giuseppe Conte twitta: “Io sto con Fedez. Nessuna censura”.

Su Facebook invece dice la sua il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Conosco Fedez da tempo, oltre ad essere un cantante di grande talento è una persona che in tutto quello che fa ci mette sempre il cuore. Ogni artista deve avere la possibilità di esibirsi liberamente, esprimendo le proprie idee. La musica è qualcosa di profondo che molto spesso ci permette di capire e affrontare problematiche legate alle persone e alla nostra società”. Di Maio aggiunge: “La musica è libertà, trasmette emozioni e ci aiuta a comprendere, analizzare, maturare. Penso che il rispetto sia la cosa più importante e stia alla base di tutto, significa saper accettare le critiche e le idee diverse dalle nostre. E un Paese democratico non può accettare alcuna forma di censura”.

La ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone afferma di comprendere “l’imbarazzo dei vertici Rai nel rapportarsi con un artista come Fedez ma non prendiamoci in giro perché in ogni ambito della dirigenza pubblica italiana c’è un concreto gap generazionale. E non parlo soltanto di età anagrafica ma di mentalità. Auspico le dimissioni degli interessati ma soprattutto sollecito la politica nel rivedere le priorità per le nomine perché non possiamo continuare così. Le persone sono stanche e hanno ragione. Se ancora oggi dobbiamo ribadire l’ovvio come: ‘la censura è sbagliata’, ‘estendere diritti non limita nessuno’ ecc ecc… significa che ancora troppe persone inadatte ricoprono ruoli apicali”.

E nel frattempo è arrivato anche il post di Simone Pillon.