Mercoledì, Britney Spears ha testimoniato per la prima volta in tribunale circa la richiesta avanzata dai suoi legali di rimuovere il padre Jamie Spears dal ruolo di tutore legale del suo patrimonio.
Spears è apparsa in tribunale via Zoom. Dopo un ritardo dovuto a problemi tecnici, la cantante ha chiesto che la sua testimonianza fosse visibile a tutti perché «hanno fatto un bel lavoro sfruttandomi».
È stata una testimonianza straziante. Spears ha descritto i suoi ultimi 13 anni di vita sotto il controllo dalla conservatorship del padre. Ha detto di non essere affetta da demenza, affermando che è stata lei a insegnare ai ballerini le coreografie per i suoi spettacoli. Ha anche spiegato quali sono i farmaci che le sono stati dati negli ultimi otto anni, tra cui il litio, che ha definito «forte». Si è paragonata alla vittima di un giro di traffico sessuale descrivendo un’esistenza in cui è costretta a lavorare ogni giorno. «Chi mi ha fatto questo non può cavarsela con poco».
Spears ha aggiunto che non era a conoscenza della possibilità di rivolgersi direttamente al tribunale per porre fine alla conservatorship e che il suo legale nominato dalla corte, Samuel Ingham III, le aveva suggerito di non rendere pubblici i dettagli della faccenda. «Voglio rientrare in possesso dei miei averi e voglio che questa cosa finisca. Voglio farmi un giro in auto col mio fidanzato. E francamente… voglio far causa alla mia famiglia».
Spears ha aggiunto che la conservatorship le ha tolto il controllo sul suo stesso corpo: le è stato detto che non poteva sposarsi, né avere un altro figlio. I suoi tutori non le hanno concesso il permesso di farsi rimuovere la spirale. «Questa conservatorship è abusiva».
Sono 13 anni che Spears, che compirà 40 anni quest’anno, è sotto conservatorship, un fatto senza precedenti per una persona tanto giovane. Il padre è stato responsabile della conservatorship fin dall’inizio e ora co-gestisce con una società specializzata voluta dalla figlia un patrimonio che ammonta a 60 milioni di dollari. Secondo il New York Times, documenti del tribunale rimasti finora riservati rivelano che la pop star ha espresso preoccupazione circa l’idoneità del padre ad essere responsabile dei suoi beni molto prima di quanto noto pubblicamente.
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.