Todd Rundgren ha detto di aver lavorato a molto materiale per Donda, l’ultimo disco di Kanye West, ma che niente di quello che ha fatto è stato inserito nella versione definitiva dell’album.
Il musicista ha raccontato l’esperienza in un’intervista con Ultimate Classic Rock. È arrivato a Donda grazie a uno dei collaboratori storici di Kanye, 88-Keys, «una persona fantastica» e «un mio grande fan» che voleva che i due lavorassero insieme. Rundgren ha anche detto che era pronto ad aiutare Kanye in ogni modo possibile: «Non mi spiaceva lavorare alle sue cose gospel. Se vuoi cantare di Gesù fa pure, non è un problema. Ti aiuterò, e farò la stessa cosa anche se vorrai cantare dei problemi con tua moglie. Non mi interessa».
Rundgren ha detto di aver contribuito al progetto saltuariamente per circa un anno, ammassando «abbastanza materiale per tre album di Kanye». Ma mentre cercava di rendersi sempre più disponibile, il processo creativo del rapper diventava frustrante. «Quando eravamo in dirittura d’arrivo, a luglio, ho detto: “basta, ne ho abbastanza. Non so se tutto quello che sto facendo verrà utilizzato o meno”. Lui non ti dà grandi feedback».
Poi ha aggiunto: «Se posso dare il mio contributo, bene. Se non posso, che si dica chiaramente. Nel disco non ci sono… o forse da qualche parte sì. È un album pieno di robaccia».
Oltre al breve giudizio su Donda, Rundgren ha detto che secondo lui West e il suo team hanno chiuso il disco troppo in fretta, pubblicando «materiale grezzo e non lavorato a sufficienza» solo perché Kanye voleva far uscire l’album prima di Drake.
«Aveva paura che Drake lo superasse, così si è sbrigato e l’ha pubblicato una settimana in anticipo», ha detto Rundgren. «Ma alla fine Drake l’ha battuto comunque». Riassumendo la sua esperienza con il rapper, Rundgren non lo definisce un musicista, ma un «designer di scarpe… un dilettante. Nessuno farebbe dischi in quel modo, può farlo solo chi ha soldi da buttare. Nessuno coinvolge l’intero mondo hip hop per registrare una sillaba, così da poter dire in giro che c’erano tutti».