R Kelly è stato dichiarato colpevole di nove capi d’accusa tra cui abusi su minori, sfruttamento sessuale e associazione a delinquere. Rischia l’ergastolo.
Inoltre, è stato accusato di aver violato il Mann Act, una legge che condanna il trasporto di persone attraverso i confini dello stato con l’intento di favorire la prostituzione o qualsiasi attività sessuale che costituisca reato. Kelly si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, ma lunedì una giuria lo ha condannato.
La sentenza potrebbe arrivare all’ergastolo. Il verdetto è fissato per il 4 maggio 2022.
Fondamentale per la decisione la testimonianza di 45 persone, 11 delle quali vittime dirette dell’artista. Tra le prove anche registrazioni audio e video. Tra le accuse più gravi anche quella di racket. L’assistente procuratore degli Stati Uniti Maria Cruz Melendez ha descritto Kelly come «un predatore che ha usato la sua fama, popolarità e gli individui a sua disposizione per prendere di mira e adescare ragazze, ragazzi e giovani donne per la sua gratificazione sessuale».
Le vicende che lo riguardano vanno avanti da molti anni. Nel 1994 il cantante aveva sposato la allora 15enne Aaliyah, che era riuscito a sposare ottenendo certificazioni false e corrompendo un impiegato. Il matrimonio era stato poi annullato nel 1995. Ma negli anni le accuse e i processi nei suoi confronti sono stati molti. Nel 2002 fu accusato di pedopornografia quando cominciò a circolare un video che lo mostrava fare sesso con una ragazza di quattordici anni. La ragazza che lo aveva accusato però non testimoniò al processo e nel 2008 Kelly fu assolto da tutti i 14 capi d’accusa.
Le cose sono cambiate nel 2017, quando il cantante è stato accusato da sei donne. Un paio d’anni dopo è uscito anche il documentario Surviving R Kelly, in cui sono continuate le accuse che lo hanno portato all’arresto nel 2019. Da allora si trova in una prigione federale.