Dalla prima Jordan 11 scolpita nel legno per la stella del basket Marco Belinelli alla “Big One”, una Jordan 1 lunga un metro e 30 centimetri fatta con il tronco di un pino secolare salvato dalle fiamme e replicata due volte in cemento, un vero e proprio monumento esposto in un palazzetto dello sport e nel porto turistico di Marina di Ragusa.
Sono idealmente questi due momenti determinanti, unici, nella carriera di Giammarco Antoci e del team di SNK LAB, progetto nato in Sicilia che sposa street culture e artigianato: Antoci e la sua squadra scolpiscono infatti legno e altri materiali per dare vita a sneakers che sono opere d’arte.
E tutto è iniziato da un matrimonio: «Dovevo fare il regalo di nozze alla mia testimone Elena e volevo regalarle qualcosa di originale», racconta Giammarco Antoci: «Quindi decisi di scolpire un tronco di pero selvatico raffigurante un personaggio di fantasia che avrebbe dovuto sorprenderla per energia e simpatia. Da lì è iniziato tutto».
Poi è stato il turno di un altro regalo, un’altra scultura: «Ispirato dai mascheroni che abbelliscono le case del centro storico di Ragusa», ricorda Antoci, «decisi di realizzare una caricatura in scala 1:1 del mio secondo testimone di nozze, soprannominato “lo Sgrugno”. L’ho rappresentato nelle vesti bizzarre in cui si presentò al mio matrimonio, con uno stile da cowboy: canotta, mutande, cappello e stivali».
E dagli stivaloni da Far West è arrivata la svolta delle sneakers: «Un conoscente aveva notato quell’opera e mi chiese se fossi in grado di realizzare un modello in legno di sneakers fedele all’originale». Detto-fatto, e SNK-LAB è diventato leggenda.
Classe 1973, artista nato a Ragusa, Giammarco Antoci è il nuovo protagonista di Truly Unique People by Ploom, la serie di talks organizzata da Ploom in collaborazione con Rolling Stone.
Intervistato da Niccolò De Devitiis, Antoci ha raccontato l’origine del suo progetto SNK-LAB tra la passione per la scultura e le sneakers e l’amore per la natura del proprio territorio, Ragusa e la Sicilia.
La prima sneaker scolpita è stata dunque «una Jordan interamente in legno destinata all’atleta Marco Belinelli», ricorda Antoci: «Quando gli abbiamo consegnato l’opera è rimasto senza parole e mi ha spinto a farne altre. Così ne abbiamo fatte per i fratelli Gentile, Marco Mancinelli, Marco Materazzi e, da lì, non ho più smesso».
Quercia, eucalipto, pero… Il lavoro di Giammarco Antoci e del team di SNK-LAB affonda le proprie radici in Sicilia, le loro opere hanno i colori e le sfumature del legno locale e della terra ragusana: «Per un calciatore spagnolo, Roberto Olabe, abbiamo fatto una Copa Mundial con un ulivo fantastico!», racconta entusiasta Antoci.
Perché per realizzare le loro opere, Giammarco Antoci e la sua squadra usano prevalentemente materie prime locali e materiali di riciclo. «Ad eccezione del marmo di Carrara», spiega Antoci, «i nostri fornitori sono per lo più aziende di legna da riscaldamento o segherie locali, quindi quasi tutta la nostra materia prima proviene dalla nostra zona».
Tutto con un’attenzione particolare rivolta alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente. Per esempio, Antoci racconta che la Jordan lunga un metro e 30 centimetri, «è stata fatta con un tronco salvato dalle fiamme: un pino secolare di un metro di diametro che era stato tagliato a Siracusa per mettere in sicurezza una zona».
Riguardo il rapporto tra natura e materiali di riciclo, Antoci dice che «vogliamo impattare positivamente sia sulle persone che sull’ambiente. Spesso i materiali di riciclo portano a compromessi, così a volte preferiamo un piccolo difetto nella scultura a un albero in meno sul pianeta. Mi piace guardare la natura, è così che arrivano un’infinità di idee. Ma sono attratto anche da vecchi oggetti, quindi a volte integriamo nelle nostre installazioni pezzi provenienti da mercatini o discariche».
Antoci e SNK-LAB lavorano anche altri materiali, come la pietra pece, con cui hanno creato almeno un paio di modelli di Jordan, una Air Force 1 e una Vans: «La pietra pece è unica perché si trova solo in provincia di Ragusa ed è esportata in tutta Europa, ha rivestito anche la piazza di Trafalgar Square a Londra».
Ma, oltre le sneakers, Giammarco Antoci e il gruppo di SNK-LAB scolpiscono e costruiscono anche altre opere: «Per esempio case sugli alberi, una nave cartaginese in scale reale sospesa a sei metri da terra e un osservatorio stellare a cui stiamo lavorando ora».
A proposito di stelle, Antoci ricorda un episodio importante per la storia di SNK-LAB: «Dopo due mesi che avevamo iniziato siamo stati invitati a Parigi all’inaugurazione di un prestigioso store per la settimana della moda: era pieno di personaggi famosi che continuavano a stupirsi davanti alle nostre sculture, esclamavano sonori “wow”. A un certo punto mi sono reso conto che il loro “wow” era diventato la normalità e, nel frattempo, erano iniziate anche le richieste di autografi». Tra le sneakers realizzate per l’occasione, c’era anche una Chanel destinata allo stilista Karl Lagerfeld.
Giammarco Antoci spiega così la sua idea di unicità nell’arte: «Davanti alle nostre opere così perfette, dettagliate, scolpite in una materia nobile, le persone sono portate a ragionare su quanto la cultura street sia diventata arte e quanto tutti noi ne facciamo parte. È questo che ho in mente mentre scolpisco ed è questo che mi fa pensare che la nostra sia un’opera unica».
Potete approfondire la storia di Giammarco Antoci e SNK-LAB guardando l’intervista con Nicolò De Devitiis per Truly Unique People by Ploom, una serie di talks organizzati da Ploom e Rolling Stone.
Guarda l’intervista completa a Giammarco Antoci
Tra i protagonisti delle interviste ci sono anche il musicista Protopapa, le influencer Malìa Vibes, la chef Solaika Marrocco, la bartender Chiara Mascellaro, il fotografo Piero Percoco, lo scrittore e giornalista Valerio Millefoglie, lo street artist Giulio Rosk e il musicista Roy Paci.