È morto Meat Loaf. Il cantante di Bat Out of Hell e attore in Rocky Horror Picture Show, vero nome Marvin Lee Aday, aveva 74 anni. È morto giovedì notte, con la moglie Deborah al suo fianco. Ne dà notizia l’agente Michael Greene, aggiungendo che le figlie Pearl e Amanda e alcuni amici hanno potuto dirgli addio nelle sue ultime 24 ore di vita.
«Sappiamo quel che rappresentava per tanta gente», recita un comunicato della famiglia, «e apprezziamo l’amore e il sostegno che riceviamo in questo momento di lutto per la scomparsa di un grande artista e uomo. Dal suo cuore alle nostre anime… don’t ever stop rocking!».
Meat Loaf ha venduto oltre 100 milioni di copie nel mondo. Il suo album più famoso è ovviamente Bat Out of Hell, il concept del 1977 contenente il duetto con Ellen Foley Paradise by the Dashboard Light, grande cinema musicale amato e detestato per la medesima ragione: l’enfasi teatrale delle canzoni. Del resto Meat Loaf e il principale partner creativo, l’hitmaker e produttore Jim Steinman, venivano da Broadway e dal cinema.
Metal Loaf aveva debuttato discograficamente nel 1971 con l’album Stoney & Meatloaf, senza alcuna fortuna. Nel 1975 è stato Eddie nel Rocky Horror Picture Show (vedi Hot Patootie). La sua carriera è stata segnata dall’immenso successo del disco del ’77, di cui ha pubblicato un sequel nel 1993, Bat Out of Hell II: Back Into Hell, che conteneva I’d Do Anything for Love (But I Won’t Do That).
Oltre che per le interpretazioni vocali potenti e drammatiche, e lo stile musicale teatrale e ultrapop, lo si ricorda per i ruoli al cinema, da Fight Club a Tenacious D e il destino del rock, dove recita la parte del padre di Jack Black.
Negli ultimi anni problemi di salute ne avevano drammaticamente rallentato l’attività, impedendogli anche di continuare a esibirsi. Nel novembre 2021 aveva scritto su Facebook dei suoi progetti per il gennaio 2022: la serie tv Cameo e un nuovo album con sette inediti e pezzi dal vivo dagli anni ’70, ’80, ’90 e 2000.
In quell’occasione aveva scritto dei suoi problemi alla schiena. Era stato operato quattro volte. «Fanno un male cane. Prima delle operazioni ancora cercavo di esibirmi dal vivo, è in quelle occasioni che mi avete visto o avete letto di quando sono collassato sul palco e ho dovuto mettere fine al tour inglese. Non riuscivo a beccare le note alte per il dolore. Non una cosa lieve, ma un dolore che ti prostra. La seconda operazione nel settembre 2016 non è andata bene e la terza nel settembre 2017 è servita a rimettere a posto i danni della prima, ma non è servita. Tra il 2017 e il 2018 non riuscivo a camminare. La quarta operazione nel febbraio 2018 è stata dolorosa, ma in qualche modo mi ha permesso di vivere. Ho 13 viti che tengono su delle placche di metallo sulla schiena».
L’amico Jim Steinman è morto nell’aprile 2021. «Se non si fosse ammalato», aveva detto in quell’occasione Meat Loaf, «avremmo fatto Bat Out of Hell III».