Mentre guarda il sex tape rubato featuring la star di Baywatch Pamela Anderson e il batterista dei Mötley Crüe Tommy Lee, Uncle Miltie (Nick Offerman) dice: «È troppo personale. È come guardare qualcosa che non dovrebbe essere guardata». Poco dopo, ammette: «Il che è ciò che lo rende così eccitante, cazzo».
Questo continuo tira-e-molla tra l’imbarazzo e il desiderio è il vero motore di Pam & Tommy, la sagace, divertente e definitiva ricostruzione di un evento che una volta sembrava giusto uno scandaletto da tabloid o una battuta da monologo di Jay Leno. La miniserie in otto parti (basata su un articolo di Rolling Stone USA del 2014) rende più umani Anderson (interpretata da Lily James) e Lee (Sebastian Stan), riconosce tutti i modi in cui il furto del loro sex tape ha trasformato la cultura della celebrità e dei media, e prova comunque ad essere assurda e divertente in una maniera che a volte vi farà perdere la testa. (È tutto ciò che Ryan Murphy ha provato e non è riuscito a fare con titoli come Halston e American Crime Story: Impeachment.)
Pam & Tommy comincia nell’estate del 1995, con il falegname Rand Gauthier al lavoro nella camera da letto dei neosposini. Il suo lavoro è distratto dalla fervente attività sessuale dei due: la sua pistola sparachiodi va a tempo coi loro gemiti. È una gag non troppo raffinata, ma non lo erano nemmeno i sex symbol globali Anderson e Lee. La prima ora della serie si focalizza in particolare su Gauthier – un sognatore i cui brevetti immaginari (“Pensa se ci fosse un forno a microonde, ma per raffreddare!”) non si realizzeranno mai – mentre viene continuamente maltrattato da Lee. Per vendicarsi, Rand pensa dunque di rubare qualcosa dalla cassaforte della coppia. (E qui la serie diventa, per un attimo, un perfetto heist movie.) È un modo intelligente per entrare nella storia: gioca coi nostri preconcetti riguardo ad Anderson e Lee, quasi due cartoni animati iper-sessualizzati; e, almeno inizialmente, fa di Gauthier la vittima con cui empatizzare (merito anche dell’eccezionale performance di Seth Rogen).
Ma è solo un modo per scaldare il pubblico, perché successivamente Pam & Tommy prenderà le parti dei personaggi del titolo (soprattutto quelle di lei), magnificamente interpretati da James e Stan. Nella vita reale, James non ha nulla di Anderson, ma il trucco-e-parrucco la trasformano in una sorta di sosia della star. La serie dota lei e anche Stan di convincenti ricreazioni di alcuni degli attributi fisici più famosi di Anderson e Lee – il secondo in particolare è protagonista di una scena in cui va letteralmente fuori di testa che difficilmente avrà eguali in tutta questa stagione televisiva.
Ma le performance di James e Stan scavano molto più nel profondo, non si fermano alla mera somiglianza con Anderson e Lee. I due attori non interpretano le caricature che pensavamo di conoscere. La Pam di James, in particolare, è un trionfo. È consapevole di quello che il mondo si aspetta da lei, e dei vantaggi e svantaggi che il suo fisico così iconico comporta. Spesso dà l’impressione di essere ancora la semplice ragazza nata in una piccola città della British Columbia che era prima di diventare l’eroica bagnina C.J. Parker. È inoltre ben consapevole di quanto Lee non le faccia bene, e al tempo stesso non riesce a resistere al suo carisma. E Stan fa di Lee un uomo genuinamente affascinante – per il resto del mondo sarà anche uno stupido e instabile pezzo di merda, ma per Anderson il suo fascino è perfettamente comprensibile.
Dopo un rocambolesco corteggiamento sullo sfondo di Cancún, lui chiede a lei: «Mi faresti l’insano onore di diventare mia moglie?». Come si può rispondere di no a una domanda simile? Già sappiamo le sventure che attenderanno quella coppia, violenze domestiche per mano di Lee incluse, ma questa storia non funzionerebbe se non sentissimo che all’inizio c’è un amore vero e travolgente. Dopo che Gauthier e il veterano del porno Miltie (a cui Offerman regala tutto lo squallore possibile) iniziano a vendere le copie del sex tape, l’ex moglie di Gauthier, Erica (Taylor Schilling), lo guarda e dice: «Un po’ mi piacciono. So che lui è un cazzo di idiota, ma è stranamente affascinante».
La narrazione procede su due binari paralleli. Nel primo, Gauthier e Miltie provano a capire come distribuire le copie del nastro rubato, finché il piano (finanziato dallo “squalo” interpretato da Andrew Dice Clay) non sfugge loro di mano. Nel secondo, Anderson e Lee scoprono che il lato più intimo e privato della loro relazione è diventato di pubblico dominio, e che non hanno alcun modo per frenare quello che sta loro accadendo. Il sex tape rovinerà la carriera di Anderson (ok, ci penserà pure il disastroso film Barb Wire), ma solo sei anni più tardi un video simile pavimenterà la strada di Kim Kardashian verso lo status di influencer miliardaria.
Come era avvenuto con il Sexgate “starring” Bill Clinton e Monica Lewinsky, il sex tape di Pam e Tommy ha trasformato il nostro modo di parlare di sesso, facendo diventare argomenti tabù una normalissima parte del dibattito pubblico. Inoltre, è stato uno dei primi prodotti ad essere venduti tramite Internet: dopo che una copia del video fu caricata su un primordiale sito, contribuì a traghettare il porno online nel mainstream.
Prima che accadesse tutto questo, Pamela disse a un ufficio stampa di Barb Wire che voleva essere come Jane Fonda, un sex symbol e insieme un’attrice da Oscar e un’attivista politica immune ai giudizi del pubblico. Anche Fonda è stata protagonista di molti video di successo: ma erano esercizi di aerobica, ed erano assolutamente autorizzati. Pam & Tommy riconosce il prezzo che quel sex tape è costato alla vita e alla carriera di Anderson; e, al tempo stesso, è un prodotto che diverte e intrattiene. Pamela Anderson non ha mai avuto un “secondo atto” alla Jane Fonda, e magari non l’avrebbe avuto nemmeno se Rand Gauthier non fosse entrato nella vita di suo marito. Ma almeno qui la sua storia viene raccontata in modo più giusto e gentile.