Dopo l’annuncio di Vladimir Putin, che stanotte ha spiegato di aver autorizzato «un’operazione speciale» in Ucraina allo scopo di «smilitarizzare e de-nazificare il Paese», «assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro i civili, compresi i cittadini della Federazione Russa» e «proteggere il Donbass», dando di fatto avvio all’invasione dell’ex repubblica sovietica, è arrivata la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
In una dichiarazione alla nazione pronunciata questa mattina, Zelensky – che è anche capo delle forze armate – ha ordinato di “infliggere il massimo delle perdite” alle forze russe.
Poche ore prima che Putin ufficializzasse l’offensiva, il presidente aveva rivolto in diretta un accorato appello ai cittadini russi, invitandoli a cercare di fermare l’avanzata dei contingenti militari verso il territorio ucraino. «Vi hanno detto che questo è un piano per liberare l’Ucraina», ha detto Zelensky, ma «gli ucraini sono già un popolo libero»; e poi ha continuato: «vi hanno detto che l’Ucraina è una minaccia per la Russia, ma non è mai stato così in passato, non è così adesso e non sarà così in futuro».
Zelensky aveva inoltre specificato che «se veniamo attaccati, «se qualcuno tenta di portarci via la nostra terra, la nostra libertà, le nostre vite, le vite dei nostri figli, ci difenderemo. Non attaccheremo — ma ci difenderemo. E mentre ci attaccherete vedrete la nostra faccia. Non le nostre spalle, la nostra faccia», anticipando la controffensiva.
Il presidente ha concluso dicendo di sapere che la Russia non mostrerà il suo appello sulla televisione nazionale, «ma le persone russe hanno bisogno di vederlo, hanno bisogno di conoscere la verità, e la verità è che è il momento di fermarsi prima che sia troppo tardi».