Totti e Ilary sono in villeggiatura ad Ostia.
Fa molto caldo, ma lei non accenna a entrare in acqua. Allora Totti premuroso: “Amò, vatte a fà er bagno!”.
Ilary: “Amò, ciò ‘e cose mie!”.
Totti: “Amò, nun te preoccupà, te ‘e guardo io!!!”.
Ilary: “Ahahahah! Stupidino!”
Al che Ilary entra in acqua.
Sotto l’ombrellone, Totti a Rummenigge: “Stupidino… Ha parlato Dostoevskij ha parlato…”
Rummenigge: “Sempre stata sui maroni pure a me”.
Gigi Marzullo invita Totti in trasmissione e lo intervista per sfatare il mito del calciatore ignorante. Marzullo: “Lei ha mai letto un libro?”.
Totti: “Sì, leggetti Rin Tin Tin!”
“Lessi!” lo riprende Marzullo.
Totti incalza: “No no, mo ‘o ricordo bene, nun era Lessi, era proprio Rin Tin Tin”.
“È una battuta?” azzarda Marzullo.
“Certo, è una battuta… de caccia! Ma te pare che sto a dì sul serio ‘a Marzù?”
Marzullo dubbioso: “Boh… non so… Chiediamo alla bella, brava, pronta Giovanna Bizzarri, quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato. Un giorno in più per amare, per sognare, per vivere. Lei Giovanna aveva capito?”
Bizzarri: “Io sì, perfettamente”.
Marzullo arreso: “Va beh, allora vuol dire che sono stupido io”.
Totti: “Nessuno le ha detto che lei è stu…”
Marzullo: “No, va beh… Vorrà dire che sono un povero coglione io, dai…”
Carlo Freccero: “Che succede?”
Marzullo: “Mi hanno dato del cretino, solita amministrazione…”
Carlo Freccero: “Ragazzi, ma perché dovete fare ogni volta così?”
Giovanna Bizzarri: “MA FARE COSA?!?! MA FARE COSA CHE FA TUTTO LUI DA SOLO?!?! MA SI DESSE UNA SISTEMATA SI DESSE!!!”
Marzullo: “Eppure Giovanna io…”
Bizzarri: “Potete lasciarci soli un attimo?”
Totti e Freccero escono.
La Bizzarri a Marzullo: “Allora Gigi voglio essere squisitamente chiara: quando si collabora allo stesso progetto bisogna essere felici tutti, dico bene? Ecco, ora ti chiedo: tu sei felice di come sta andando? Io no. Io non sono felice. Per niente. Quindi i problemi, lo psicologo, il Serosan, gli attacchi di panico… va bene tutto. Ma quando lavori con me, il cervellino lo rimetti a posto. Ma lo rimetti a posto a casina tua. Puoi piangere, battere la testa sul muro, odiarmi, non m’interessa. Quando vieni al lavoro fai la persona normale, ti è chiaro?”
Marzullo: “Sì”.
Totti chiama un call center: “Senta, vorrei prenotà ‘na telefonata…”.
L’operatrice: “Bene, deve comporre il numero 10 sulla tastiera”.
Totti, dopo un attimo di silenzio: “E come faccio? I tasti sur telefono mio arrivano a 9!”
L’operatrice: “Faccia un po’ come cazzo glie pare…”
Ilary regala un libro a Totti.
Lui lo apre e legge a voce alta: “Sommario… Piacere, sò Francesco!”
Ilary: “Ahahahah… Stupidino…”
Totti: “Stupidino eh…”
Ilary: “Sì amore… mi hai fatto ridere!”
Totti: “Ah sì? Allora amore reggiti al materasso che adesso te ne dico una anche più croccante!”.
Ilary: “Sono pronta! Dimmi!”
Totti: “Non ti amo più”.
Totti è fermo con la sua auto al semaforo. Si avvicina un bambino povero, senza una gamba, bussa al finestrino e gli dice: “Signore, mi dà un euro?”.
Totti: “Ahò, e perché te dovrei dà ‘n euro?”.
“Signore, io cecèno”.
Totti: “Sì, e che ce ceni co’ ‘n euro? Ar massimo ce fai ‘a colazione”.
“Lo so, ma è già qualcosa”.
“Di che municipio sei, bambino?”
“Montesacro”.
Totti nota dall’attaccatura dei capelli che il bambino ha un parrucchino, sta tutto rincagnato per sembrare più piccolo, l’arto mancante è ripiegato nella gamba del pantalone e lo zainetto Malipiero è fatto in computer grafica.
“Sarai mica Christian Raimo”.
“Colpevole!”
A un esame di italiano del Cepu, il professore domanda a Totti: “Mi saprebbe recitare la poesia 8 marzo?”.
Totti: “Beh… 8 m’arzo, 8 e un quarto faccio colazione, 8 e mezzo me vesto, 8 e tre quarti esco de casa puro se l’allenamento ce l’ho a’e 14”.
“E come mai?”
“Perché a casa da tanto tempo la depressione artiglia le mie carni e mi dilania da dentro come una tigre dai denti a sciabola, amico mio”.
“Azz”.
“I tre anni più duri per Totti? Quelli della prima elementare”.
Totti: “Ma che battuta del cazzo è?”
L’uomo invisibile: “Mi scusi”.
Gerry Scotti invita Francesco Totti a Chi vuol essere milionario.
Gerry gli rivolge la prima domanda: “Alfred Nobel ha inventato: il tritolo, la bomba a grappolo, la mina antiuomo o la dinamite?”.
Totti, sicuro: “‘A dinamite, no?”.
Gerry Scotti: “L’accendiamo?”.
Totti, impaurito: “Ma che sei scemo?!”.
Scotti, incredulo: “Non ho capito: mi stai dando dello scemo?”
Totti: “Ma non mi permetterei mai”.
Marzullo: “Vedete come fa? Dà dello scemo, del cretino, e poi fa finta che scherzava!”
Giovanna Bizzarri: “ORA BASTA SIGNORI O QUA NON SORGE L’ALBA DELL’INDOMANI VA BENE?!?!”
Intanto fuori, la luna inizia a pulsare.
Ilary regala a Totti un puzzle di 100 pezzi. Ci mette quasi quattro mesi a finirlo. Poi gira la scatola e legge: “dai due ai tre anni”. Commenta: “Ahò, ma allora sò propio un genio!”
Ilary: “Sì, amore mio. Ma hai visto che disegno hai alla fine composto?”
Totti: “Fammi vedere… Ah, un cuore…”
Ilary, con gli occhi lucidi: “Visto che bello, amore? Rappresenta il mio sentimento per te…”
Totti crollando in lacrime : “Basta Ilary, ti supplico! Basta basta basta BASTA…”
Si abbracciano fra le lacrime.
Totti: “Scusami, nasino”.
Ilary: “Non è niente, piccolo”.
Lui le accarezza i capelli, lei le sorride, le loro labbra si sfiorano.
“Ti amo, piccolo”.
“Anch’io, nasino bello”.
Tutto sembra ricomporsi.
La testa di Francesco è però da tutt’altra parte.