Nelle ultime ore l’immagine di Wojciech Bakun, il sindaco della cittadina di Przemysl che ha suscitato un certo imbarazzo in Matteo Salvini, rinfrescandogli la memoria e ricordando alla platea il passato d’oro filoputiniano del leader del Carroccio (che, solo qualche anno fa, sfoggiava in mondovisione t-shirt campeggianti il volto del presidente russo) sta riempendo i nostri feed: tutti i giornali parlano di lui e del suo coup de théâtre parecchio d’impatto, anche comprensibilmente.
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Ma, ora che l’ondata di euforia sta per dissiparsi e i meme che ne sono scaturiti stanno già imboccando la strada del pensionamento, forse è arrivato il momento di porci una domanda: chi è Wojciech Bakun? Un’analisi superficiale potrebbe portare a far pensare che si tratti di una personalità politica di sinistra, magari da inquadrare in un’area progressista ed europeista, in completa antitesi rispetto all’indirizzo sovranista ed euroscettico portato avanti dalla Lega negli ultimi anni. Ebbene, sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco: non è così.
Bakun, infatti, è un esponente di Kukiz’15, un movimento politico polacco che è stato descritto come appartenente all’area della “destra radicale” polacca da diverse testate, tra cui Bloomberg e Politico.
Fondato nel 2015 dal musicista punk Paweł Kukiz, frontman dei “The Breasts”, la sua piattaforma politica ricorda molto da vicino quella del Movimento 5 Stelle delle origini: le parole d’ordine del partito sono la richiesta di un ricorso più massiccio ai referendum e alla democrazia diretta, la diffusione di un sentimento di sfiducia nei confronti delle istituzioni europee e la sostituzione del sistema elettorale proporzionale con l’istituzione di collegi uninominali. Kukiz è un personaggio parecchio discusso in patria: cattolico praticante e piuttosto devoto, ritiene che la Chiesa svolga un ruolo positivo nella vita pubblica e ha più volte espresso posizioni contrarie all’aborto – in un Paese in cui il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza è delicatissimo: tanto per dare una misura del grado di conservatorismo polacco, basti pensare che, nell’arco di 10 mesi, solo 300 cittadine hanno avuto accesso ai servizi per l’aborto negli ospedali a causa di una minaccia per la vita e la salute pubblica.
Come ha ricordato Pagella politica, nel 2019 il Movimento 5 stelle aveva cercato di creare un’alleanza europea con vari partiti critici nei confronti dell’Unione Europea, tra cui anche Kukiz 15; tuttavia, non riuscirono a superare la soglia di sbarramento e, di conseguenza, a ottenere seggi.
Bakun è sindaco dI Przemysl dal novembre del 2018 ed è anche un membro del Sejm, la camera bassa del parlamento polacco: è stato eletto nell’ottavo mandato tre anni fa, incassando 9406 voti; dal 2016 è entrato a far parte della commissione Parlamentare per la Sicurezza del Programma di Immunizzazione per Bambini e Adulti. Nel 2002 si è diplomato all’istituto professionale, per poi studiare legge presso la WSPiA Rzeszów School of Higher Education. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica, ha lavorato come rappresentante di database per la sua azienda di famiglia.
In definitiva, anche se può suonare strano, le idee del protagonista di un momento destinato a radicarsi nell’immaginario collettivo di tutti noi e che verrà consegnato alla Storia come una delle istantanee più connotanti di questa guerra (almeno per quanto riguarda l’Italia) non sono poi troppo distanti da alcune di quelle che Matteo Salvini (specialmente durante la parentesi del governo “giallo-verde”, assieme al Movimento 5 Stelle) propagandava qualche anno fa.