Capelli lunghi, occhi di ghiaccio e una voce che ti manda in frantumi le finestre di casa. Con oltre 12 milioni di follower, Sam Ryder è l’artista britannico più seguito su TikTok. Il suo brano Space Man è ancora lontano dalle classiche italiane, ma si attesta al secondo posto nella classifica del Regno Unito: la più alta posizione, negli ultimi 26 anni, per un brano presentato dalla Gran Bretagna all’Eurovision.
Originario di Maldon, una cittadina a nordest di Londra, Sam Ryder ha iniziato come turnista in alcune band prima di concentrarsi sulla sua carriera solista. Dice di essersi fortemente ispirato ai celebri songwriter inglesi quali Elton John, David Bowie e Freddie Mercury, ma la sua scrittura, unita alla sua vocalità, ci ricorda di più alcune produzioni degli anni 2000 come gli Starsailor con l’aggiunta di qualche contaminazione hip hop e r&b. Il suo primo EP The Sun’s Gonna Rise è uscito nel 2021. Potrebbe essere una meteora come l’inizio di una interessante carriera.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare qualcosa in più sulla sua esperienza a Torino, come si sente a cantare per il giubileo della Regina Elisabetta II e se accetta l’invito a cena da parte di Cristiano Malgioglio.
Com’era la tua vita prima dell’Eurovision e come è cambiata dopo?
Beh, innanzitutto c’è stato TikTok, senza il quale non sarei mai arrivato all’Eurovision. Prima di TikTok cantavo ai matrimoni, nei pub e facevo l’operaio, un po’ come tanti artisti ai loro esordi. Ho fatto questo genere di gavetta per anni. Poi è arrivato il successo sui social ed è stato come un effetto domino arrivare all’Eurovision.
Sei contento per la vittoria della Kalush Orchestra? Ti abbiamo visto tornare in patria indossando il cappello del cantante ucraino.
Sì! Credo sia stato il risultato migliore che potessimo sperare: un perfetto finale per una storia che abbiamo a cuore tutti, in questo momento. Quest’anno l’Eurovision aveva il compito di donare una luce di speranza in un periodo storico buio e sono felicissimo per la vittoria dell’Ucraina. I ragazzi della Kalush Orchestra, poi, sono tecnicamente formidabili e la loro canzone è molto bella.
Il tuo brano, Space Man, è attualmente al numero 2 delle classifiche inglesi, dopo Harry Styles, la posizione più alta per una canzone presentata all’Eurovision negli ultimi 26 anni. Che effetto ti fa tutto questo?
Diciamo che il 2 è il mio nuovo numero fortunato, ora. È molto bello, perché significa che alle persone a casa è arrivato il messaggio positivo che volevo far passare. E anche se gli inglesi non potevano votare per me all’Eurovision mi hanno regalato, adesso, questa fantastica vittoria in classifica, che per me equivale al miglior voto che potessi ricevere.
A giugno parteciperai al Platinum Jubilee, la cerimonia che festeggia i 70 anni di regno della Regina Elisabetta. Insieme a te ci saranno molti nomi che fino a poco tempo erano tuoi idoli. Quali sono le tue aspettative?
Nella vita ho imparato a non farmi alcuna aspettativa: che accada quel che deve accadere. Sono molto riconoscente per questa opportunità e di prendere parte ai festeggiamenti a Buckingham Palace. Prima cantavo solo ai matrimoni e ora per la Regina Elisabetta. Sarà bellissimo condividere il palco con artisti del calibro di Brian May e Alicia Keys.
Alicia Keys con cui hai duettato su TikTok, vero?
Sì! Chi lo sa, magari faremo un duetto insieme per l’occasione. Ma non voglio rivelare nulla, lo scoprirete con i vostri occhi. Ci saranno delle sorprese.
In che modo, secondo te, i social media hanno cambiato il rapporto tra l’artista e il suo pubblico e tra l’artista e le case discografiche?
TikTok, ad esempio, ha un potenziale incredibile, anche se non hai idea di quando arriverà il tuo momento. È un universo molto caotico, che può creare una strana dipendenza dal consenso, soprattutto se ti poni come obiettivo quello di avere milioni di views indipendentemente dal tuo percorso artistico. Per fortuna io facevo concerti ben prima dell’avvento di TikTok, e suonavo nella mia stanza senza alcun feedback immediato, ma per alcuni i social sono l’unico mezzo per far sentire la propria musica.
Pensi che il modo in cui si utilizzano i social possa influenzare il modo di far musica?
Per alcuni sì. Anche se è sbagliato pensare che prima si stava meglio: in nessun progetto musicale c’è sempre stato solo l’artista, perché il pubblico e la strategia per incuriosirlo sono fondamentali. I social media sono un’estensione del palco e una cassa di risonanza oggi imprescindibile. Ma non bisogna dimenticare l’energia e la passione che ti hanno portato a fare musica, questo mai.
C’è da dire che, dal 2020 a oggi, molti artisti sono emersi solo attraverso i social media, dato che non era possibile esibirsi.
Certamente. E il lockdown ha dato agli artisti la possibilità – questo è il mio caso – di prendersi tutto il tempo per riflettere sui progetti e lavorare in modo più produttivo. In questo senso, i social media sono stati un tool fondamentale per diffondere la musica, dato che i tour promozionali erano off limits.
Qual è il ruolo della musica oggi, secondo te?
Il ruolo della musica non è mai cambiato. Soprattutto adesso che siamo usciti da un lungo lockdown, la musica deve offrire un elemento di unione e di solidarietà tra le persone.
In un’intervista hai dichiarato che nella musica «cool is the enemy». Puoi spiegarmi meglio questo concetto?
Per mia esperienza, quando sei giovane prendi una serie di decisioni basate su quello che pensa la gente, gli amici e le persone che ti sono vicine. Ognuno vuole dirti la sua, plasmando nella tua testa ciò che secondo te è cool o non è cool. Ma cool e uncool sono due concetti molto difficili da afferrare, perché sono in continua evoluzione. Per me, essere cool significa concentrarsi su quello che vuoi fare veramente e che ti mette più a tuo agio. Senza seguire le mode. Ad esempio, TikTok era completamente uncool quando mi sono iscritto. Anche suonare ai matrimoni non era cool, all’inizio, ma ora suono per la Regina Elisabetta e questo è certamente cool!
Cristiano Malgioglio è stato un tuo grande fan durante tutto l’Eurovision. Ha detto di averti sognato, la sera della tua performance e ora vorrebbe offrirti un piatto di lasagne a casa sua. Accetti l’invito?
È stato molto bello incontrare Cristiano: molto gentile, dolce e ha parlato bene di me in radio e in televisione. Se lo vedi, portagli i miei saluti e… accetto volentieri le sue lasagne.