Il cinema non è mai stato in silenzio, quando si è trattato di schierarsi a favore del diritto delle donne ad abortire. Da autori come Claude Chabrol (Un affare di donne con Isabelle Huppert, disponibile su MUBI) e Mike Leigh (Il segreto di Vera Drake con Imelda Staunton), fino a 4 settimane, 3 mesi, 2 giorni del romeno Cristian Mungiu, vincitore della Palma d’oro a Cannes 2007, sono moltissimi i titoli tornati di strettissima attualità ora che la Corte Suprema americana ha affossato la storica “Roe v. Wade” del 1973 che garantiva il diritto all’aborto a livello federale. Ma opere più recenti, uscite in anni in cui il dibattito negli Stati Uniti era ripreso con forza e, soprattutto, militanza, hanno dimostrato e dimostrano oggi più che mai quanto il tema sia stato caldo, fino al triste epilogo legislativo. Tra commedie e documentari, passando per drammi premiatissimi, ecco i titoli chiave delle ultime stagioni.
Grandma (2015) di Paul Weitz – disponibile in streaming a noleggio
Ha cominciato la commedia, a rilanciare “la conversazione”, come si usa dire oggi. Il Paul Weitz di American Pie (!) scrive e dirige una sorta di anti-Juno incentrato sul viaggio di una poetessa lesbica ormai âgée (la grande Lily Tomlin) che riceve la visita della nipote diciottenne incinta (la bravissima Julia Garner di Ozark e, più di recente, Inventing Anna). Che vuole abortire. Segue un on the road alla ricerca di soldi (630 dollari, per la precisione) e clinica in cui effettuare l’operazione. «Un’odissea sinceramente femminista», come l’ha definito il Los Angeles Times. E anche un atto molto più politico di quanto sembri, nascosto com’è sotto l’aria da comedy scanzonata sulle spalle di due attrici formidabili.
Reversing Roe – La questione dell’aborto negli Stati Uniti (2018) di Ricki Stern e Annie Sundberg – disponibile su Netflix
La battaglia contro l’affossamento della “Roe v. Wade” dura da almeno dieci anni. E, al suo culmine, le documentariste Ricki Stern e Annie Sundberg hanno pensato bene di raccogliere tutti i materiali e le voci possibili (politici, attivisti, esperti in materia, dalla scrittrice femminista Gloria Steinem alla parlamentare Donna Howard) per spiegare all’America e al mondo l’entità della battaglia in atto. Si scopre che la lotta dura da ben più di dieci anni: «È da mezzo secolo che la storia sociale e politica degli Stati Uniti deve fare i conti con questa battaglia, su cui finalmente viene offerta una panoramica chiara e accessibile a tutti», come scrive il New York Times.
Mai raramente a volte sempre (2020) di Eliza Hittman – disponibile su Amazon Prime Video
Never Rarely Sometimes Always»: questo è il titolo originale. Che equivale alle possibilità che la diciassettenne Autumn (la straordinaria Sidney Flanigan) si trova di fronte quando, in una scena umanissima e straziante, deve rispondere al questionario “intimo” a cui la sottopone un’assistente sociale freddissima, come tutto il sistema kafkiano in cui finisce giorno dopo giorno. Autumn è incinta, vuole interrompere la gravidanza, ma nel suo Stato (la Pennsylvania) non può farlo senza il consenso dei genitori. Si ritroverà dunque a girovagare per l’America, tra volontari di Planned Parenthood, l’associazione che si batte per il diritto all’aborto, e minacciosi militanti pro-life. Uno dei ritratti al femminile più autentici e toccanti degli ultimi anni. E uno dei film USA più belli in assoluto: avrebbe meritato tutti i premi possibili, ma forse dava fastidio a qualcuno.
La scelta di Anne – L’événement (2021) di Audrey Diwan – disponibile in streaming a noleggio
Non un film americano, ovviamente, e nemmeno sull’America. Ma non è un caso che il titolo vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia sia stato pensato e realizzato proprio ora, nel momento in cui il diritto ad abortire stava per essere compromesso per sempre al di là dell’oceano (ed è di nuovo discusso aspramente anche in Europa, Italia compresa). Tratto dal libro autobiografico L’evento di Annie Ernaux e diretto dalla francese Audrey Diwan, è letteralmente “vissuto” sullo schermo dalla giovane protagonista Anamaria Vartolomei, studentessa nella Francia degli anni ’60 che non riesce ad abortire. Ieri come oggi? Ebbene sì: mai profezia sembra essere stata più vera (e più infausta).