Chi c’era lo può testimoniare: Woodstock ’99 è stato «un troiaio». Lo racconta Trainwreck: Woodstock ’99, il documentario in tre parti che racconta uno dei festival più caotici della storia, o come dice qualcuno, i giorni in cui gli anni ’90 sono morti.
Disponibile su Netflix dal 3 agosto, il documentario mette assieme filmati inediti e d’archivio per raccontare la storia del raduno che avrebbe dovuto celebrare il trentennale della tre giorni di pace, amore e musica del 1969 e che invece ha prodotto violenze sessuali, danni e cattive vibrazioni.
La docuserie cerca di risponde alla domanda «perché è esplosa la violenza?» anche attraverso nuove interviste agli artisti che parteciparono al festival tra cui Jonathan Davis dei Korn, Jewel, Fatboy Slim, Gavin Rossdale dei Bush, oltre a Michael Lang, l’organizzatore della Woodstock originale morto a gennaio 2022.
Trainwreck: Woodstock ’99 non è il primo documentario dedicato al festival. Nel 2021, HBO ha trasmesso Woodstock ’99: Peace, Love and Rage, che ha rivelato, tra le altre cose, che il fondo fangoso del festival era causato dallo rottura delle tubazioni fognarie.