Tutti noi abbiamo avuto un’opinione sullo schiaffo dato da Will Smith a Chris Rock durante l’ultima premiazione degli Oscar, avvenuta lo scorso 27 marzo. C’è chi ha condannato il gesto in maniera decisa, chi in maniera soft (in primis l’Academy che quella sera, poco dopo il fattaccio, premiò Smith come Miglior attore protagonista per King Richard) e chi invece si è schierato dalla parte dell’attore.
Zoë Kravitz, senza mezzi termini, quella sera, ha scelto la prima via, postando sui social una sua foto all’evento (ora rimossa) con la caption: «e qui una foto del mio vestito al party dopo la premiazione dove pare che ora ci insultiamo e aggrediamo sul palco». Da quel momento però sui social l’attrice è stata fortemente attaccata per la sua presa di posizione.
In un’intervista con il Wall Street Journal, la Catwoman dell’ultimo Batman ha parlato di quell’esperienza, riflettendo sulla cosiddetta cancel culture: «È un momento difficile per avere un’opinione, per dire la cosa sbagliata, per fare arte, rilasciare commenti o pensieri controversi. La cosa più spaventosa è che l’arte è di per sé controversa». «Questo dovrebbe essere il punto», ha continuato, «l’internet è l’opposto di una conversazione, l’internet è un luogo dove gente che butta fuori cose senza mai accogliere nulla dentro sé».
In riferimento a questo backlash, ha aggiunto: «Mi ha ricordato che sono un’artista ed essere un’artista non significa che tutti ti amano o che tutti pensano che sei affascinante. Significa esprimersi su qualcosa che si spera possa accendere una conversazione o inspirare le persone o farle sentire comprese».
Kravitz si è espressa quindi sulla sua idea di comunicazione: «Penso di essere in un momento della vita dove non voglio esprimersi attraverso un post o un tweet. Voglio esprimermi attraverso l’arte». Infine, riflettendo su tutta questa situazione ha conclusa: «Sono in difficoltà su cosa dire a riguardo perché so che dovrei parlarne, ma ho dei sentimenti contrastanti. Avrei forse dovuto gestire tutto in modo differente, ma va bene così».