Tu come li chiami? è una canzone del 2010 di Fedez contenuta nel mixtape B.C.P.T. pubblicato in download digitale da Blocco Recordz. È un pezzo talmente vecchio e oscuro che lo si può trovare, oltre che su YouTube, su una vecchia pagina MySpace di Fedez MC, ma non su Spotify. Questo è uno dei passaggi chiave: “Carabinieri e militari, io li chiamo infami / Tutti quei figli di cani / Tu come li chiami”.
Nel 2021, dopo il celebre discorso del Primo Maggio del cantante, la Lega aveva attaccato il cantante anche per il testo di Tu come li chiami?, in cui Fedez chiama infami anche i politici italiani, definendolo «shock».
Ai post su Facebook era seguita a luglio una denuncia da parte dall’associazione Pro Territorio e Cittadini Onlus guidata dal colonnello in congedo Roberto Colasanti per vilipendio delle forze armate e «istigazione a delinquere per aver realizzato e diffuso in tempi diversi sulla rete internet» una canzone che «invita pubblicamente i suoi ascoltatori a vilipendere le forze armate della repubblica italiana (carabinieri e militari) chiamandoli infami e definendoli figli di cani».
Pochi giorni fa, come riporta Adnkronos, la Procura della Repubblica di Milano ha chiesto l’archiviazione: «La canzone Tu come li chiami non ha i connotati del vilipendio ma solo quelli – penalmente irrilevanti – della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà».
«Si tratta dunque di valutare se e come l’espressione infami sia una denigrazione (e dunque un vilipendio) o una provocazione aspra, inopportuna, ma scriminata dal diritto dì critica ex art. 51 cp. La valutazione del contesto complessivo dell’album, del brano e dell’atteggiamento (ancorché ‘costruito ad arte’ del personaggio Fedez) fanno propendere per la seconda ipotesi. Invero, è notorio che la musica rap (o anche trap) presenta molte analogie rispetto ai tipici brani trap statunitensi: basti pensare ai numerosi riferimenti alla droga nei primi testi di Sfera Ebbasta e di Achille Lauro».
Colasanti ha annunciato che l’associazione si opporrà all’archiviazione: «Quanto appreso, oltre a rammaricarci profondamente, desta enorme preoccupazione poiché, qualora tale interpretazione venisse avvallata anche dal giudice per le indagini preliminari, significherebbe riconoscere delle aree di impunità che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto. Per tale ragione e per rispetto dei carabinieri caduti nell’adempimento del dovere e delle sofferenze che tuttora patiscono gli orfani e i loro familiari ci opporremo all’archiviazione».
Parlando con Adnkronos, il generale Tullio Del Sette, ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, non si è detto stupito della decisione: «Non mi meraviglia più di tanto, come d’altronde, ormai da qualche tempo, le proposte di alcuni magistrati».
Qui potete ascoltare Tu come li chiami?: