Alla fine, al cordoglio di artisti che hanno reso omaggio alla Regina Elisabetta, si sono uniti anche i suoi più grandi nemici, i Sex Pistols.
La band, che nel 1977, appena prima del giubileo d’argento della Regina, aveva pubblicato il suo più grande e controverso successo, il singolo anti-monarchico God Save The Queen, celebre anche per i suoi vari artwork rappresentati l’effige della stessa Elisabetta, si è espressa sulla questione attraverso i tweet dei singoli membri della line up originale.
John Lydon, leader dei Pistols, che si è sempre definito avversario della monarchia, ma non della Regina in quanto persona, come esplicitato in un’intervista del 2017 a Quietus («Non credo nell’obbedienza alla monarchia ma [la Regina] è un essere umano e mi mancherà molto come essere umano su questo pianeta quando non ci sarà più»), ha postato la storica effige di Elisabetta (qui nella casta versione originale) citando un passaggio dell’inno nazionale inglese, God Save The Queen, “send her victorius”.
Rest in Peace Queen Elizabeth II.
Send her victorious.
From all at https://t.co/vK2Du0ZzDS pic.twitter.com/kq4M6WfeML
— John Lydon Official (@lydonofficial) September 9, 2022
Il chitarrista Steve Jones ha invece postato l’artwork dei Sex Pistols chiedendo ai propri follower: «Come vi sentite?».
How do you feel? pic.twitter.com/fDGnLHv3Sc
— JONE$Y$ JUKEBOX (@JonesysJukebox) September 8, 2022
Infine Glen Matlock, il primo bassista della band (sostituito nel 1977 da Sid Vicious, ma ritornato in formazione nelle reunion dopo la morte del musicista), ha deciso di dedicare il suo tweet al nuovo re, nella speranza di non trovarsi di fronte a qualcosa di stupido e vecchio.
God save the king – hope he’s not a silly old thing…
— Glen Matlock (@GlenMatlock) September 8, 2022