Nel weekend Post Malone è stato vittima di uno sfortunato e doloroso episodio. Durante la data di sabato a St. Louis, l’artista si stava esibendo in Circles quando, improvvisamente, è caduto sul palco, infortunandosi.
Come da video circolati in rete nelle ultime ore, la caduta è stata brutale, Post Malone ha infatti sbattuto violentemente il volto sul palco. Nelle riprese si vede l’artista rimanere a terra, mentre il pubblico, spaventato, attende l’arrivo dei paramedici. Dopo un’attesa di quindici minuti circa, però, Post Malone è tornato sul palco, si è scusato con i fan presenti, e ha concluso il live prematuramente con due brani, Rockstar e Cooped Up.
«St. Louis, sono davvero desolato di aver rovinato lo show», ha detto al microfono. «Vi prometto che la prossima che verrò a suonar qui non farò altri disastri. Grazie della pazienza, e scusatemi. C’era un enorme buco sul palco e ci sono proprio finito dentro».
Il buco di cui parla Post Malone era l’apertura utilizzata per muovere le chitarre dentro e fuori scena. Al momento della caduta, però, non era stata chiusa completamente. L’artista, non accorgendosene, ci è passato sopra, inciampando e sbattendo violentemente il corpo e il volto a terra.
Ieri Post Malone ha utilizzato i suoi social per rassicurare i fan: «Sono appena tornato dall’ospedale, va tutto bene, mi hanno dato degli antidolorifici così adesso posso tornare in tour», racconta in un video. «Volevo scusarmi con il pubblico di St. Louis e ringraziare tutti di essere venuti al mio show. La prossima volta che passo a suonare in città farò uno show di due ore così da recuperare le canzoni che non sono riuscito a suonare sabato».
love you guys so much 💕 pic.twitter.com/eneJWf30fM
— Post Malone (@PostMalone) September 18, 2022
Il manager dell’artista, Dre London, ha confermato che non si tratta di niente di serio. Sul suo profilo Instagram ha scritto: «Post Malone non si è rotto tre costole. Abbiamo fatto i raggi X in ospedale dopo il concerto e i medici hanno dichiarato che è solo una contusione alle costole».