Che qualcosa non andasse, lo si era intuito fin dall’inizio, quando Alfonso Signorini ha aperto la puntata del Grande Fratello Vip nel silenzio generale. Luci abbassate, pubblico azzittito e lui che avanza, al centro, mentre scandisce la seguente frase: “Al Grande Fratello Vip contano i fatti”. Poi le luci si accendono, il pubblico esplode in un applauso e lo spirito di Salvo Sottile esce dal corpo di Signorini che riprende a sorridere. “Il caso Bellavia è diventato un caso nazionale”, annuncia orgoglioso, “se ne parla ovunque, negli uffici, per strada”. In un attimo, insomma, la “peggiore pagina della nostra televisione” (ipse dixit) è diventata una ficata perché “abbiamo fatto riflettere su temi, come il disagio mentale, che la tv non porta mai alla luce”. Il nostro annuncia quindi rivelazioni da parte di Bellavia e tu pensi che si tratterà della solita soap: BellaviaGate – Episodio 2. Mai, dico mai, ci saremmo immaginati il grande bordello che ne è invece seguito.
E no, non si tratta ancora di Bellavia, ma del leggerissimo delirio di onnipotenza che ha travolto, improvvisamente, Signorini. Tutto sommato, infatti, su Bellavia è successo quello che ci si aspettava, ovvero niente. In fondo, Alfonso non è Barbara d’Urso (sì, in questo momento andrebbe quasi rimpianta… fate voi) che, se ti promette una notizia shock, poi è shock davvero. Qui invece l’ospitata dell’ex volto di Bim Bum Bam è stata solo in puro spirito: “Tornerà in studio quando starà meglio, però ha mandato una lettera che, ve lo anticipo, è molto amara”.
La suddetta missiva, chiaramente scritta in collaborazione con gli autori del GF Vip, in soldoni dice (riassunto nostro): sto male, ma sono un santo e perdono tutti anche perché alla fine quello che mi è successo ha contribuito a mandare un grande messaggio, ossia “solo insieme si può soffrire meno”. Poi, la chiusura a effetto: “Tornerò in studio perché non c’è bisogno di fuggire o di restare nella Casa, ma di condividere. Se poi qualcuno, guardandomi negli occhi, abbasserà lo sguardo… be’, non sarà colpa mia”. A quel punto Signorini lancia il domandone: “Vipponi, chi di voi sente il rischio di poter abbassare lo sguardo, quando vedrà di nuovo Bellavia?”. Risposta: silenzio. Giusto Gegia alza la mano, dopo svariati minuti. Tutti gli altri, zero. Insomma, i coinquilini della Casa non hanno capito una mazza. Di nuovo.
In fondo, però, era prevedibile. D’altronde è Signorini il custode della Morale, l’angelo vendicatore che porta il castigo sulla Terra: mica loro. E infatti eccolo qui, Alfy, a fare giustizia… anche per se stesso. Per introdurre il blocco seguente, dedicato a Ginevra Lamborghini e a Giovanni Ciacci linciati su pubblica piazza (“Mi hanno sputato al supermercato”, denuncia quest’ultimo), al conduttore sembra giusto mostrare un titolone di Repubblica: il quotidiano ha osato accusarlo di seguire una doppia morale, perché con Lamborghini si era mostrato troppo empatico e gentile. Lui però non ci sta a passare per ipocrita, e risponde in diretta per le rime. Ora, al di là di come la si pensi nel merito, Canale 5 non è Rete Signorini: se hai un problema con un giornalista, alzi il telefono e lo chiami. Senza contare che il ruolo della critica è proprio questo: esprimere dei punti di vista. A volte sono corretti, a volte meno, ma non si può sindacare sulle opinioni. E, poi, diamine: stiamo parlando di un reality show.
Il culmine arriva però dopo, con Sara Manfuso. Alcuni giorni fa la nostra è uscita dalla Casa e ora è in studio per spiegare le sue ragioni. Tutti ci aspettavamo dicesse “non potevo stare lì dopo quello che hanno fatto a Bellavia” o anche “Sonia Bruganelli è brutta e cattiva”, invece lei tenta il colpo di Stato: accusa in diretta Signorini. Sì, proprio lui: l’intoccabile. Il capo d’accusa è il seguente: Sara in passato è stata stuprata, e questo finora lo sapevano solo gli autori e Alfonso. “Volevo raccontarlo al momento giusto”, spiega. Così, quando Ciacci le tocca inavvertitamente il sedere e poi, per sdrammatizzare, le propone di “simulare una violenza sessuale” (battuta infelicissima), Sara si sente morire dentro: “Lì per lì ho riso, ma in realtà provavo vergogna e umiliazione: non mi sono sentita tutelata dalla produzione, che conosceva i miei trascorsi. Tu non mi hai tutelato, Alfonso. Non hai capito il mio dolore, avete lasciato correre. Per questo sono uscita”.
A questo punto Signorini sbaglia tutto lo sbagliabile. Anziché farle notare che la mano di Ciacci sul suo sedere c’era finita chiaramente per errore (lo spazio era piccolo), si mette a sindacare sulla sua reazione: “Scusami, ma se uno mi tocca il culo e a me non va, io gli do una sberla, mica mi metto a ridere”. Segue il delirio generale: Ciacci si alza urlando “Il linciaggio no, eh! Uno sì, ma due no!”, e Alfonso sbatte fuori dallo studio la concorrente, aggiungendo: “Grazie anche per avermi preso per i fondelli ogni volta che ti invitavo a restare e mi rispondevi di sì”.
Più tardi, la produzione ritrova il video della scena incriminata, lo manda in onda e Signorini ribadisce: “Be’, non mi sembra che la Manfuso sia così sconvolta nella sua intimità”. Nel frattempo, a Cologno Monzese, l’ufficio stampa di Mediaset stava probabilmente facendo harakiri. La trasmissione prosegue, tra Carmen Russo che cade in diretta e la nomination di Gegia che viene massacrata da tutti per Bellavia. Come se avesse fatto tutto lei. “Allucinante”, mormora Gegia. “Be’, tanto allucinante non è: se tutti ce l’hanno con te, un motivo ci sarà”, sentenzia Signorini. Scusate, chiedo per un amico: ma questo non è fare branco contro una persona?