L’intervista da Jimmy Kimmel dura nove minuti, e sono nove minuti esilaranti. Sabrina Impacciatore è, contemporaneamente, molto emozionata e padrona della scena e dell’attenzione degli spettatori: chiacchierando suscita qualche confusione tra Ojai (una località californiana) e l’Ohio, confessa di aver raggiunto il suo sogno di bambina di «vivere in un film», ma aggiunge che qualche volta però è «un film horror», gesticola come ci si aspetta da ogni italiano, sfodera un inglese abbastanza fluente ma comincia ogni risposta con un irresistibile «allora». E infine racconta di quella volta che ha fatto preparare, senza rendersene conto, una torta molto razzista per Mike White, il creatore di The White Lotus. Il pubblico americano – com’è giusto che sia – la ama. Le risate aumentano d’intensità, una battuta dopo l’altra: è una delle interviste da late show più divertenti degli ultimi tempi, e infatti da oltre un mese, da quando è andata in onda, continua a fare capolino nelle condivisioni social.
L’ultima puntata della seconda stagione di The White Lotus è stata trasmessa l’11 dicembre negli Stati Uniti, e una settimana dopo in Italia, eppure la serie non sembra voler “finire” davvero. Non solo perché una terza stagione è già annunciata (considerate che già la prima era stata pensata originariamente come miniserie autoconclusiva, e invece…), ma soprattutto perché tutto ciò che ha reso di successo quest’annata sta continuando ad avere successo a sua volta. La sigla, col suo battente ritmo EDM che sale in un crescendo contagioso facendo venir voglia a chiunque di ballare? È diventata una hit da night club e da festival specializzati in musica elettronica. Le vacanze in Sicilia? Quest’anno sono inflazionatissime, al punto che testate come il New York Times e il Guardian parlano di “The White Lotus effect”: se potete permettervelo, potreste perfino soggiornare, come Daphne e Harper, nel meraviglioso palazzo di Noto che appare nella serie, affittandolo su Airbnb. I meme, soprattutto quelli con protagonista l’ormai iconica Tanya di Jennifer Coolidge? Ineludibili. Jennifer Coolidge stessa? È una delle indiscutibili regine dell’attuale stagione dei premi, e s’è già accaparrata un Golden Globe e un Critics’ Choice Award (la prima stagione della serie aveva dominato anche gli Emmy lo scorso settembre).
Quest’irrefrenabile successo di The White Lotus riguarda anche – forse soprattutto – il cast italiano della serie che, ricordiamolo, quest’anno è stata girata e ambientata in Sicilia: la struttura della serie è infatti diventata “semi” antologica, ogni stagione si svolge in un nuovo resort della fittizia catena White Lotus, hotel da favola per clienti ultraricchi in location da sogno. Il trio d’attrici italiane che si è diviso le parti da protagonista con i colleghi statunitensi è formato da Sabrina Impacciatore e dalle giovani Simona Tabasco e Beatrice Grannò e, come praticamente tutto ciò che riguarda The White Lotus, il loro successo è virale.
Impacciatore, in particolare, ha cominciato definitivamente a intraprendere una carriera almeno in parte hollywoodiana: è notizia di questi giorni, riportata da testate specializzate come The Hollywood Reporter e Deadline, che l’attrice romana ha firmato per due importanti agenzie americane, Gersh e MGMT Entertainment. Chi se la ricorda tra le ragazze di Non è la Rai, a metà anni ’90, presenza per certi versi aliena – era l’unica a fare la comedian, curando La posta del cuore: potrebbe essere un po’ la nostra Mrs. Maisel? – ma incontenibile, oppure poco più tardi a Disokkupati o (ancora con Boncompagni) a Macao, non si stupisce certo della sua verve scintillante, ma forse non aveva previsto che sarebbe arrivata a brillare tra le stelle della Fabbrica dei sogni. Chi ha seguito la sua carriera d’attrice, anche drammatica, spesso con Gabriele Muccino (da L’ultimo bacio a A casa tutti bene), ricorda che una capatina sul set di un kolossal hollywoodiano l’aveva già fatta, in La passione di Cristo di Mel Gibson, e sa che ha tutte le carte in regola per procedere a grandi passi su questa nuova strada.
D’altronde il personaggio che ha interpretato in The White Lotus, Valentina, è stato immediatamente tra i più amati: aveva l’arduo compito di “sostituire” Murray Bartlett come direttrice dell’hotel in cui si svolge la stagione, ma ha adottato – d’accordo con Mike White – un atteggiamento opposto a quello del “predecessore” (le virgolette sono d’obbligo perché, come detto, le due annate si svolgono in due resort differenti). Là dove Armond cercava di essere accondiscendente, perfino servile, provando con estrema frustrazione a soddisfare ogni singola richiesta dei ricchi ospiti che ovviamente in realtà odiava, Valentina è brusca, diretta, tagliente, spesso sprovvista di tatto e senza nessuna propensione per le smancerie. Una delle sequenze diventate maggiormente virali è quella in cui Tanya/Jennifer Coolidge, agghindata in rosa dalla testa ai piedi, s’immagina di essere Monica Vitti, chiedendo che la si porti in giro in Vespa, confondendo forse Vacanze romane, La dolce vita e i film di Antonioni. “Chi sono? Chi sono?”, chiede insistentemente. “Peppa Pig!” è la risposta impietosa di Valentina, una battuta – si è scoperto – improvvisata da Sabrina Impacciatore e adorata da Mike White, che l’ha conservata nel montaggio finale (è esilarante anche il prosieguo del dialogo: “No, I’m Monica Vitti!“, lamenta Tanya, e Valentina risponde, molto perplessa: “Ah… She’s dead, but yes“).
È proprio la moda, altro bene nostrano d’esportazione, il territorio privilegiato in cui si muove il tris di attrici italiane di The White Lotus. Impacciatore si è fatta notare durante le fashion week di Milano e di Parigi (nel primo caso con una “tuta-tramonto” di JW Anderson, nel secondo con un minidress di Valentino), mentre Simona Tabasco e Beatrice Grannò sono appena state scelte nientemeno che dalla regina delle celebrità Kim Kardashian come testimonial della collezione limited edition per San Valentino del suo marchio di lingerie Skims. La scelta è più che mai ammiccante, visto che Tabasco e Grannò in The White Lotus interpretano due giovani e seducenti amiche sex worker, la cui presenza tra i corridoi, il bar e le piscine del resort fa da “connettore” a quasi tutte le vicende dei personaggi principali.
«Ho visto The White Lotus e ho dovuto “prendermi” le mie ragazze!», ha commentato Kim Kardashian condividendo su Instagram le foto e un breve video della campagna pubblicitaria in cui Simona e Beatrice, o Lucia e Mia se preferite immaginarle ancora nei ruoli interpretati della serie, posano insieme, abbracciate, con diversi pezzi della collezione di biancheria intima. Fan, spettatori e commentatori sono andati in visibilio. E d’altra parte, anche se (ancora) non sono andata da Jimmy Kimmel o a un altro importante late show USA, anche Tabasco e Grannò (che si conoscevano bene già da prima di The White Lotus, e che hanno condiviso in Italia il set e il successo di DOC – Nelle tue mani) sono state intervistate, segnalate, coccolate dai media americani, che le hanno elette tra le rivelazioni della scorsa stagione televisiva. E ovviamente entrambe sono state tra i volti in front row alle sfilate parigine, chi per Valentino e chi per Giambattista Valli.
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Insomma, negli Stati Uniti tutti amano le star italiane di The White Lotus. D’altra parte, nella girandola sessual-sentimentale di questa seconda stagione, tra gli impietosi ritratti dei terribili ricchi tratteggiati con penna appuntita da Mike White, Valentina, Mia e Lucia sono le vere vincitrici, non solo morali. Non vi spoileriamo il finale, in caso non l’abbiate ancora visto: possiamo solo dirvi che, arrivati in fondo alla serie, avrete voglia anche voi – come tutti – di andarvene a passeggiare soddisfatte per le strade di Taormina, insieme a loro.