Ve ne sarete già accorti, ma è bene ribadirlo: la festa della mamma sta regalando degli spunti pirotecnici. Prima la (geniale) dildo–campagna di Control, ora le tazzine dedicate ad Annamaria Franzoni realizzate da Piattini Davanguardia, l’azienda barese che si occupa di decorazione di ceramiche homemade con dettagli molto, ma molto particolari.
Da anni fa parlare di sé per le sue creazioni, spesso apprezzate per il loro lato grottesco e ironico – il più delle volte si tratta di espressioni attuali e modi di dire rivisitati in chiave cinica che trasformano mug, tazze e piatti in ceramiche parlanti; in altri casi i loro prodotti riprendono casi di cronaca italiani famosi: per dirne una, la coppia di tazze chiamate “Rosa” e “Olindo”.
In questo caso, però, lo spunto è un po’ scivoloso. L’ultima creazione, ispirata dal delitto di Cogne, è una tazza da venticinque euro che presenta una messaggio ambiguo e fraintendibile: “Un po’ la Franzoni la capisco”.
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La tazza ha scatenato parecchia indignazione sui canali social dell’azienda, soprattutto su Instagram («”Quasi la capisco quella che ha ucciso suo figlio” ottimo modo per promuovere un’attività eh? Il fatto che non stiate cancellando il contenuto la dice lunga su chi sta dietro a questo profilo. Terribile», scrive un’utente. «Veramente oscena. Non si può assolutamente scherzare su una tragedia. Un bambino è morto e voi ci fate una tazza?», commenta un’altra; e così via).
Piattini Davanguardia ha risposto alle critiche spiegando che «Avere una crisi d’ira nei confronti di un figlio è lecito così come tante mamme si sono trovate nella situazione di aver pensato “lo uccido!”. Noi “un po’’ la Franzoni la capiamo ma non giustifichiamo ciò che ha fatto».
E comunque non è tanto la tazza con “Un po’ la Franzoni la capisco” quanto questo: pic.twitter.com/S1IhHfmLB4
— i n t ( j ) (@okhyperfixated) May 11, 2023
In un altro commento, l’azienda ha difeso il suo operato: «Nessuno sta semplificando la situazione, si tratta semplicemente di un pensiero condivisibile o meno. Nessuno vi costringe a condividerlo».