Brad Pitt e Angelina Jolie erano la coppia regina del cinema contemporaneo. Più che sui set, in situazioni di impegno civile e di mondanità. Coppia bella e impegnata, leader. Semidei. Rappresentano certo il nostro tempo. Sono attori tout court del mondo. Se si applicano su una causa, quella causa avrà una grancassa abnorme e arriverà alla sensibilità di tutti; se sostengono un candidato, è probabile che quel candidato venga eletto. Brad e Angelina: gente mediatica a tempo pieno, il grande occhio li segue dovunque, un po’ alla Truman Show. E può anche darsi che, nello stretto angolo privato che si ritagliavano, stessero qualche momento in cucina, giocassero coi tanti figli e si volessero bene. Si sono separati, e comunque sono affari loro.
Ma fino a qualche tempo fa una grande coppia faceva insieme tanti film e attraverso quelli comunicava col pubblico. Certo, c’era anche la fase privata, divulgata dagli uffici stampa, ma era meno intensa e assillante. I nostri nonni vedevano ballare Fred Astaire e Ginger Rogers, i nostri genitori recitare Paul Newman e Joanne Woodward. Ed erano più che soddisfatti. Un altro interessante dato “temporale” sono le “serie”. Astaire-Rogers hanno fatto insieme una decina di film, così come Tracy-Hepburn e Newman-Woodward. Questi ultimi erano anche compagni nella vita. Sodalizi duraturi, dunque. Adesso non più. Le coppie, e chi le vede al cinema, hanno meno pazienza, vogliono cambiamenti, vogliono continuamente ricominciare. Brad e Angelina ne sono i modelli esemplari.
Fred Astaire e Ginger Rogers ballano Night and Day di Cole Porter in Cerco il mio amore. È il 1934, i due sono insieme per la seconda volta. Alla fine, in meno di dieci anni, saranno stati sul medesimo set per nove volte. Fred indossa un frac con fazzoletto nel taschino e fiore all’occhiello, bianchi. Ginger è avvolta in uno spumeggiante abito bianco. Si sa, ballano come angeli. Trattasi di una delle grafiche perfette che raffigurano lo spettacolo del Novecento. Dietro di loro la scenografia è dolce e attiva, aderente al carattere dei protagonisti. In bianco e nero naturalmente. Niente è casuale, gli artisti impegnati sono tutti di vertice, gente che conosceva il pubblico e sapeva inventare di conseguenza. La coppia incantò il globo in un momento, peraltro, in cui c’era bisogno di incanto. L’America (e il mondo di conseguenza) subivano il disastro della crisi economica. L’input politico verso Hollywood era “cercate, almeno voi, di dispensare un po’ di felicità”. E Fred e Ginger, con le loro storie minime e ingenue, soccorrevano il pubblico. Il plot era sempre lo stesso: i due si incontrano, litigano, e poi fanno pace cantando e ballando. Dunque evasione pura e semplice, in una stagione tanto difficile. Solo sul set, va detto, perché i due non si frequentavano altrove, scarse affinità e simpatia. Finivano il lavoro e ciascuno se ne tornava a casa o cenava con altra gente. Ma non era necessario stimarsi o amarsi per incantare le platee. Astaire & Rogers, coppia davvero regina.
Più tardi irruppe un’altra coppia, altrettanto regina: Spencer Tracy e Katharine Hepburn. Non solo spettacolo puro, non più canti e balli, ma contenuti importanti. Anche loro lavorarono insieme in nove film, nell’arco di 26 anni. Si incontrarono sul set della Donna del giorno del 1942, si lasciarono solo perché Spencer morì, appena terminato Indovina chi viene a cena?. Erano compagni anche nella vita. Erano colti e progressisti, sempre schierati col candidato democratico alla presidenza. Il loro carattere nel film era incisivo e sottile, progressista. Il canovaccio voleva lei indipendente, quasi aggressiva, femminista, e lui furbescamente bonario, apparentemente remissivo ma pronto, alla fine, a far valere i diritti del maschio. Dopo dialettiche e liti anche furibonde, trovavano la misura giusta, nel rispetto dei due sessi.
Nella Costola di Adamo si affrontano in tribunale, lui è l’accusa e lei la difesa. È uno scontro di princìpi e di sessi, ed è un magnifico esercizio di talento di attori, di scrittura e di regia. L’America progressista. Nel ’67, nel quadro della questione razziale, per dare le giuste indicazioni al Paese, Washington chiese a Hollywood di studiare qualcosa. E la Columbia affidò ai due attori più amati la difficile vicenda di un matrimonio misto in Indovina chi viene a cena?, appunto. Spencer e Katharine sono i genitori di una ragazza che intende sposare un nero. Sorpresa, sconcerto, pregiudizio, azione sui sentimenti. I due attori trovarono tutte le parole e tutti gli equilibri giusti. Fecero più loro due di tutti i testi e di tutti i politici. E i matrimoni misti ebbero un’impennata esponenziale.