Giovedì sera, con una nota ufficiale, Oceean Gate (la società che ha prodotto il sommergibile Titan, scomparso domenica scorsa durante un’immersione nei pressi del relitto del Titanic) ha comunicato che le 5 persone a bordo del sottomarino sono morte. «Crediamo di avere ormai perso il nostro amministratore delegato Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet», si legge nel messaggio.
I detriti del Titan sono stati rinvenuti a circa 500 metri dalla prua del relitto del Titanic, la cui osservazione era il motivo della spedizione, e circa 1.500 chilometri al largo del Massachusetts, negli Stati Uniti.
Secondo la Marina militare statunitense, il sottomarino potrebbe essere imploso poco dopo aver interrotto le comunicazioni con la nave di appoggio, dato che aveva captato un suono compatibile con un’implosione o un’esplosione, nell’area dove successivamente sono stati trovati alcuni grossi detriti del sommergibile, già nella giornata di domenica.
«Ho chiamato subito alcuni dei miei contatti nel mondo dei sommergibili. Nel giro di circa un’ora ho appreso ciò che era successo. Erano in discesa. Erano a 3500 metri, diretti verso il fondo a 3800 metri. Sono andate perse la comunicazione e il segnale. E questo non succede se non c’è stato un evento estremo. Infatti la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione», ha dichiarato il regista James Cameron, che ha diretto Titanic, in un’intervista a ABC News. Il sottomarino di OceanGate, come osservato da Cameron, «si trovava esattamente sotto la sua ultima profondità e in una posizione nota: era esattamente dove l’hanno trovato». E facendo un parallelismo con il Titanic, Cameron ha aggiunto: «Il comandante era stato avvertito dell’iceberg ma era andato avanti. Stupefacente che, come nel 1912, tanti avvertimenti siano rimasti inascoltati».