Nicole Damiani: «Non mi hanno presa per ‘Mare fuori’, ma è andata meglio così» | Rolling Stone Italia
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Nicole Damiani: «Non mi hanno presa per ‘Mare fuori’, ma è andata meglio così»

La giovane attrice napoletana debutta sullo schermo nella rom-com di Prime Video ‘L’estate più calda’, accanto al sexy “don” Gianmarco Saurino. E si prende subito la scena. E dire che qualcuno non l’aveva voluta…

Nicole Damiani: «Non mi hanno presa per ‘Mare fuori’, ma è andata meglio così»

Nicole Damiani

Foto: Giulia Lucarini

Al primo provino della sua vita, Nicole Damiani è stata a un passo dall’avere il ruolo di Rosa Ricci in Mare fuori (fate voi…). Dopodiché, al suo debutto come protagonista di un film, ha esordito nientemeno che su Prime Video, il 6 luglio, in L’estate più calda: una storia estiva ad alto tasso di sole, cuore e ormoni (ma con un finale per nulla scontato), che la vede al fianco di un divo DOC, ossia Gianmarco Saurino. Da queste premesse, capite bene che sentiremo probabilmente a lungo parlare di lei: una giovane napoletana destinata a diventare cardiochirurgo – questa la vocazione di famiglia – ma che invece ha deciso di sterzare a tutta forza, cambiando strada e imboccando quella dell’attrice. Contro tutti e tutto.

All’inizio infatti non è stato facile: i suoi genitori vedevano il suo sogno quantomeno rischioso («Non sono una figlia d’arte»), lei non era esattamente pratica dell’ambiente («Non sapevo che bisognava iscriversi ai bandi per entrare al Centro Sperimentale, così non riuscii a entrare»), e all’inizio era stata persino scartata per L’estate più calda. Il regista Matteo Pilati, già dietro Maschile singolare, voleva infatti un’interprete siciliana, visto che il film è ambientato sull’isola. «Sentii subito una connessione con Nicole e nella mia testa pensai: peccato, perché questa ragazza è davvero brava e sarebbe perfetta se fosse siciliana». Ma non lo era. A rimediare ci ha pensato però il destino: a meno di un mese dalle riprese, la persona scelta dalla responsabile casting diede forfait per ragioni di sovrapposizioni di calendario. «A quel punto abbiamo allargato la ricerca anche alle non siciliane, e mi tornò in mente Nicole: la cercammo, lei era libera, arrivò di corsa dal Salento dov’era in vacanza e facemmo un callback con Alice Angelica (la giovane attrice che interpreta il ruolo di Valentina, l’amica della protagonista, nda)», continua il regista. «Ci rendemmo conto che era semplicemente perfetta». E così Nicole Damiani ha potuto esordire nei panni della bella Lucia, innamorata del nuovo aitante prete del suo paesino, Don Nicola (Saurino).

Foto: Giulia Lucarini

Be’, direi che il destino ha trovato un ottimo modo per consolarti dal “no” di Mare fuori
Ancora non sto realizzando… sono entusiasta! Certo, anche Mare fuori sarebbe stato un sogno, ma Maria Esposito è obiettivamente più giusta per il ruolo di Rosa Ricci. Tra l’altro erano i miei primi provini in assoluto: già solo il fatto che mi fecero i complimenti fu per me una vittoria e una grande esperienza di vita.

Come andò esattamente?
Li ho sostenuti due anni fa, avevo 19 anni. Feci quattro callback con i selftape, ma alla fine non mi presero perché cercavano un’altra fisionomia, più simile a quella dell’interprete di Ciro. Effettivamente io non sembro nemmeno mediterranea, anche se – te lo assicuro! – nella mia famiglia sono tutti napoletani: mio padre ha la carnagione scura, mia mamma i capelli neri… io boh, devo aver preso un carattere recessivo da qualche parente lontano.

Perché hai iniziato a recitare?
Volevo essere ascoltata. Far sentire la mia voce. Per certi versi è stata anche una forma di riscatto. Non ho avuto un’infanzia serenissima, volte penso seriamente di essere cresciuta tra le bestie.

Addirittura?
Tornavo a casa con le braccia graffiate, alcuni bambini mi tiravano le penne negli occhi. Non è stato facile. Magari lì per lì cercavo di non darci troppo peso, ma questi atti di bullismo finisci per portarteli dentro e sfociano in altri modi, come purtroppo ho scoperto crescendo.

Perché se la prendevano con te?
Ero molto timida e chiusa. Non riuscivo a rispondere a tono e faticavo a socializzare, perciò ero spesso esclusa dalle altre bambine. Inoltre, fin da piccola ho avuto problemi di insonnia. Non dormendo, avevo sempre un grande nervosismo addosso, che poi si è anche trasformato in gastrite e malessere fisico. La situazione è peggiorata drasticamente con il Covid: durante il secondo lockdown tornavo a casa e piangevo senza motivo, mi sentivo tristissima anche se non c’era alcuna ragione per esserlo. Capii che qualcosa non andava, così decisi di contattare uno specialista che mi ha aiutato ad affrontare quello che, di fatto, era un primo stadio di depressione. Mi ha aiutato a guardarmi dentro e a sciogliere alcune cose del passato che avevo represso.

Ora come ti senti?
Veramente bene. So che questa parte un po’ triste resterà per sempre dentro di me, perché le sofferenze sono ferite che non puoi cancellare dalla sera alla mattina. Oggi però ho un approccio più razionale: non mi faccio più prendere dall’emotività davanti ai problemi. Tra l’altro, quando ho superato la crisi del Covid ho lasciato l’analisi, ma ora ho deciso di riprenderla perché credo che faccia bene a tutti parlare con qualcuno e guardarsi dentro. Se prima ero in terapia per superare una difficoltà, ora ho intrapreso un percorso per studiare me stessa e capire meglio come sono fatta. Anche come attrice, l’analisi mi fa molto bene: anche se non sembra, la mia timidezza c’è sempre, e ogni tanto mi blocca.

Nicole Damiani con Gianmarco Saurino in una scena del film. Foto: Prime Video

Se sei timida, non deve essere stato facile girare le scene di intimità nell’Estate più calda.
Eh… Le prime scene che abbiamo girato erano proprio quelle di intimità, in un hotel a Roma. E io e Gianmarco Saurino ci conoscevamo da appena cinque giorni! All’inizio, lo ammetto, ero un po’ in imbarazzo, ma Gianmarco è stato fantastico: la buttava sul ridere, rendendo tutto così finto da mettermi a mio agio. E poi non eravamo veramente nudi: avevamo le protezioni sulle parti intime, dei cuscinetti in mezzo alle gambe e anche le inquadrature erano brevissime, giusto una manciata di secondi. Con il senno del poi, è stata un’esperienza piacevole e ci tengo a sottolineare che Saurino è stato un vero gentiluomo: appena terminavamo di girare la scena, le costumiste ci portavano gli accappatoi e lui lo porgeva sempre prima a me.

Sul set era presente anche un intimacy coordinator?
Sì, ed è impressionante il numero di accessori che ha con sé: aveva mutandine speciali, coperture di ogni forma e misura, montagne di silicone… c’è stata la massima cura e protezione. Non conoscevo questa figura professionale, che ho trovato molto utile anche se, nel caso di questo set, ero già molto protetta sia da Gianmarco che dal regista: Matteo ci chiedeva sempre se ce la sentivamo di fare una cosa piuttosto che un’altra, ed era disponibile a cambiare la scena.

Ora però voglio la verità: eri una superfan di Saurino, come metà dell’umanità, o facevi parte del #TeamSpollon, ossia dell’altra metà del mondo?
La verità? Non lo conoscevo… non sapevo chi fosse!

Hai confessato questa colpa al buon Don Nicola?
Sì. Sono andata da lui e gli ho detto: “Gianmarco, perdonami ma non ho visto DOC, non ti conoscevo”. Risposta: “Be’, manco io”. E io: “Vabbè, te credo, non avevo fatto nulla prima!” (ride)

Come mai non hai mai visto DOC?
A Roma non c’era la tv nell’appartamento dove stavo. Guardavo Prime Video e le altre piattaforme dal pc, ma non le reti generaliste. E poi mio padre è medico, quindi… mi sa che non l’avrei vista comunque! (ride) Dopo aver conosciuto Gianmarco ho però recuperato qualche puntata, per curiosità.

Quali generi preferisci?
Il fantasy. Sono cresciuta a pane e Harry Potter, il mio sogno sarebbe recitare in una serie in cui interpreto una maga, un’elfa o un’eroina fantasy.

Altri sogni per il futuro?
Un film con Paolo Sorrentino, ovviamente. E una bella storia che coinvolga la mia Napoli.

Nicole Damiani è Lucia. Foto: Prime Video

Tornando a L’estate più calda, il film parla al pubblico più giovane ma senza scadere nel solito finale: cos’hai pensato quando hai letto la sceneggiatura?
Ero entusiasta proprio perché non era la solita favoletta in stile Disney. E non c’entra nulla nemmeno con Uccelli di rovo. Mi piace molto che alla fine trionfi l’amicizia, più che l’amore: è bellissimo che le due amiche mettano da parte la loro rivalità, continuando a supportarsi e andando persino a vivere insieme.

Come spieghi il fatto che Lucia non sia per nulla dispiaciuta di non aver coronato il proprio sogno d’amore?
Lucia non voleva che Don Nicola facesse delle scelte solo in funzione di lei. Lo ha lasciato libero: mette da parte il proprio interesse per il suo bene. Anche se è innamorata, o forse proprio perché lo è, compie una scelta altruistica.

Un messaggio che risulta ancora più attuale alla luce dei recenti fatti di cronaca nera?
Purtroppo sì. Ho seguito la vicenda di Giulia Tramontano: mi è entrata nel cuore, ho empatizzato molto. L’amore può avere mille forme tranne che quelle delle violenza e della possessività. Se ami, lasci libertà.

Chiudiamo con una nota di colore. Possiamo dire che il film dice anche un’altra grande verità, che non viene mai raccontata abbastanza: se ti pigli a 18 anni uno più grande di te di dieci anni, questo poi invecchia?
(ride) Però Saurino si mantiene parecchio bene anche dopo…

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Foto: Giulia Lucarini
Look: Sandro Paris
MUA: Francesca Giulini @cotrilspa