«Ho sempre le farfalle nello stomaco. Se non le senti, significa che quello che fai non ti emoziona più». È così che Brina Knauss descrive gli ultimi cinque minuti prima di salire in console. Momenti durante i quali, comunque, «penso solo alla traccia con cui iniziare il set. È l’unica cosa che ho in testa, mi chiedo: cosa metto? E alla fine decido sempre all’ultimo perché, quando salgo sul palco, mi viene spontaneo».
Classe 1985, dj in equilibrio tra house e techno melodica, Brina Knauss è la protagonista di un nuovo episodio di 5 Minutes Before by Ploom, la serie di brevi video interviste in cui gli artisti raccontano gli ultimi cinque minuti prima del loro show live.
Nata in Slovenia, Brina si è innamorata della musica elettronica durante l’adolescenza perché «intorno ai 14 anni i miei mi portavano in vacanza a Riccione e mio padre, in macchina, metteva sempre le cassette che comprava lì con compilation mixate del Cocoricò». Lo stesso posto dove, lo scorso 15 luglio, ha fatto ballare il pubblico in occasione del festival itinerante Social Music City: davvero niente male come chiusura del cerchio.
«Avevo l’ansia e le mani tremavano», ricorda Brina parlando dei suoi primi passi e della primissima volta in console per un after a Milano: «Ma poi la reazione della gente è stata bellissima».
La musica è diventata una professione tra il 2016 e il 2017 perché, prima di affermarsi come dj, Brina Knauss faceva la modella. Che differenze ci sono quindi tra posare per un fotografo, sfilare in passerella e salire in console per una serata? «Se posi in studio non c’è ansia, c’è un fotografo che ti dà indicazioni e puoi sempre rifare tutto da capo», racconta Brina, «se sfili invece è diverso perché c’è la gente che ti guarda, è emozionante proprio come quando suoni. Ma essere sul palco è anche più stressante perché sei davvero tu la protagonista, hai più responsabilità perché devi creare il party, il mood della serata da portare fino alla fine».
Parlando quindi di mood, come si costruisce la scaletta per un dj-set perfetto? «Scelgo al momento in base al tipo di pubblico e alla venue in cui suono», spiega Brina: «Mi piace sempre sperimentare, vedo come reagisce la gente. E anche per questo motivo ogni volta è una sfida». Per lei è semplice capire se la sfida è vinta: «Percepisco l’energia del pubblico, se le mani sono su ed esprimono felicità significa che sta andando molto bene. È una questione di energia e vibes, ma dipende: a volte, anche se non hanno le mani al cielo, piccoli movimenti soft mi fanno capire che la serata sta funzionando comunque».
Ed è empatia la parola scelta da Brina Knauss per descrivere la propria unicità: «Me lo dice il pubblico che viene a sentirmi, sono empatica perché riesco a trasmettere a chi è in pista la stessa energia, lo stesso feeling che ho in quel momento in console. È anche per questo che ho scelto di chiamare la mia etichetta Empath».
E proprio su Empath, il 21 luglio esce un EP con tre nuovi brani in cui Brina Knauss si riconosce pienamente. Ne è orgogliosa: «We Know è sicuramente un pezzo che mi rappresenta, l’ho già provato come traccia di chiusura per una serata ed è perfetto per lasciare al pubblico un’ultima emozione».
Per concludere, Brina pensa ancora alle persone sul dance-floor: «Il mio scopo è emozionare la gente attraverso la musica. Non so se ci riesco sempre, ma cerco sempre di fare del mio meglio».
Brina Knauss è la protagonista di Five Minutes Before by Ploom, il format video in cui gli artisti vivono con noi le emozioni degli ultimi attimi prima del loro spettacolo dal vivo.
Cinque minuti di sensazioni intense, come quelli garantiti da Ploom X, il nuovo dispositivo a tabacco riscaldato targato JTI che permette 5 minuti di tiri illimitati in ogni sessione di fumata.